Le modalità di attuazione e conservazione della fattura elettronica stanno mettendo a dura prova gli studi commercialisti italiani. Tanto che il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili italiani, attraverso il suo Presidente Massimo Miani audito nei giorni scorsi dalla Commissione Finanze del Senato sul Decreto Fiscale, avrebbe sollecitato un ampliamento della moratoria sulle sanzioni ben oltre i 6 mesi stabiliti dal dettato normativo.

La richiesta dei Commercialisti sarebbe quella di estendere la moratoria per tutto il 2019.

La proposta del CNDCEC

Per essere chiari il CNDCEC avrebbe proposto la totale disapplicazione delle disposizioni contenute nell’articolo 6 del Decreto legislativo 18 dicembre 1997 n° 471 che disciplina espressamente le sanzioni relative alla “violazione degli obblighi relativi alla documentazione, registrazione ed individuazione delle operazioni soggette all’imposta sul valore aggiunto”. Questo, ovviamente, solo nel caso che la fattura elettronica sia stata emessa tardivamente. E comunque rispettando le disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 1, del DPR 23 marzo 1998 n°100.

Tale decreto disciplina le “Dichiarazioni e i versamenti periodici dell’IVA”. Nello specifico il riferimento è alla dichiarazione Iva e al relativo versamento effettuato entro il giorno 16 di ogni mese. Pertanto la proposta del CNDCEC pone come termine ultimo per la trasmissione tardiva il 16 di ogni mese. Se, per qualunque motivo, detto termine non dovesse essere rispettato, il CNDCEC propone di introdurre delle sanzioni minime e parti al 20% di quelle ordinarie.

Oltre a questo aspetto, il CNDCEC suggerisce ai membri della Commissione Finanze del Senato di far entrare in vigore l’obbligo di fattura elettronica, fissato per il1 gennaio 2019, in maniera graduale a seconda della diversa tipologia dei contribuenti.

E questo nell’arco di quattro anni dal 2019 al 2022. Un'ultima richiesta del CNDCEC riguarda la possibilità di ampliare a 15 giorni rispetto agli attuali 10 giorni, il termine utile per l’emissione della fattura elettronica decorrente dal momento in cui l’operazione economica viene materialmente effettuata. Il termine di 10 giorni, infatti, verrebbe considerato inadeguato e insufficiente soprattutto durante il periodo estivo in coincidenza con le ferie e la chiusura di molti studi professionali ed esercizi commerciali.

L’ipotesi allo studio da parte del Governo

Da parte sua il Governo, anche tenendo in debita considerazione le richieste del professionisti del settore, sarebbe determinato a far partire comunque la fattura elettronica dal prossimo 1 gennaio 2019. A questo proposito il relatore del provvedimento, Emiliano Fenu del M5S sentito dal quotidiano economico “Italia Oggi”, chiarisce che non vi sarà nessun differimento o proroga dell’avvio della fatturazione elettronica. D’altra parte, chiarisce, il Governo starebbe al lavoro per ridurre al minimo le difficoltà dell’avviamento. E questo coinciderebbe con una parte delle richieste del CNDCEC. Infatti, si starebbe pensando ad una moratoria superiore ai 6 mesi per le sanzioni o al loro totale azzeramento. Anche se Fenu chiarisce che il Governo non vedrebbe di buon occhio una applicazione scaglionata nel tempo come suggerito dai Commercialisti italiani. Anche perché la fattura elettronica viene considerata uno strumento estremamente utile ed efficace contro l’evasione fiscale.