Due grandi provvedimenti sono stati emanati dal governo in materia debiti fiscali da parte die contribuenti. Si tratta della terza edizione delle rottamazione delle cartelle e de cosiddetto saldo e stralcio dei debiti. Due misure molto attese che fanno parte del maxi provvedimento della Pace Fiscale che nello specifico ha già azzerato d’ufficio le cartelle di pagamento di importo inferiore a 1.000 euro notificate ai contribuenti in data precedente al 1° gennaio 2010. La recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto semplificazioni, avvenuta martedì 12 febbraio ha prodotto non poche novità per quanto concerne i due provvedimenti.

Si allargano le maglie di queste sanatorie che dopo il decreto fiscale potranno essere sfruttate anche da coloro che non erano in regola con i pagamenti della rottamazione bis al 7 dicembre 2018. Una importante correzione che allarga la platea di aventi diritto all’adesione a queste due misure, anche se con alcuni aspetti da chiarire come quello delle rate e delle loro relative scadenze.

La rottamazione ter dopo il decreto semplificazioni

La cosiddetta rottamazione ter è il provvedimento che consente ai contribuenti con a carico cartelle esattoriali, ruoli e multe del codice della strada, di mettersi in regola pagando quanto dovuto senza calcolare sanzioni ed interessi di mora. A differenza dei due precedenti provvedimenti dello stesso carattere degli ultimi due governi PD, la nuova rottamazione prevede un periodo più lungo e con più rate per onorare quanto dovuto.

Le domande come già previsto da tempo andranno effettuate entro il prossimo 30 aprile. Nulla è cambiato dal punto di vista tecnico della misura, ma la novità riguarda la riapertura ai benefici della nuova rottamazione per coloro che aderendo alla versione bis del provvedimento, risultavano al 7 dicembre scorso, non in regola con le rate da pagare di luglio, settembre ed ottobre del 2018.

Anche per questi soggetti quindi, presentando il modello di adesione predisposto da Agenzia delle Entrate Riscossione e già modificato alla luce delle novità del decreto semplificazioni, potrà sfruttare il pagamento in unica soluzione previsto per il 31 luglio 2019 o sfruttare quello in 10 rate. Nello specifico, questa dilazione offre 3 anni di tempo per sanare il dovuto, con le prime due rate da pagare nel 2019, rispettivamente il 31 luglio ed il 30 novembre e le altre 8 in 4 rate sia per il 2020 che per il 2021, tutte in scadenza ogni 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre.

Il saldo e stralcio dopo la pubblicazione del DL semplificazioni

Il saldo a stralcio dei debiti fiscali altro non è che una riduzione delle somme dovute, dai contribuenti che si trovano in grave e comprovata difficoltà economica. Rispetto alla rottamazione, in questo provvedimento possono essere trattati in maniera agevolata i carichi derivanti da omessi versamenti dovuti in sede di autoliquidazione delle imposte sui redditi o da omessi versamenti dei contributi previdenziali. La comprovata situazione di difficoltà economica prevede il possesso di un Isee da zero a 20.000 euro che consentirà ai debitori di pagare solo il 16, 20 o 35% degli importi a suo nome caricati già al netto degli interessi di mora e delle sanzioni.

Anche il saldo e stralcio è uscito parzialmente modificato dal decreto semplificazioni e sempre per quanto concerne quei contribuenti non in regola con i pagamenti al 7 dicembre 2018. Anche in questo caso per questi debitori per così dire poco virtuosi, si aprono comunque le porte al saldo e stralcio. Il pagamento di quanto dovuto può essere fatto in unica soluzione entro il 30 novembre 2019, mentre per le rate si può arrivare a 5 anni e a 17 rate. Per la dilazione, sulla quale verranno caricati interessi del 2% annui, va versata la prima rata sempre entro il 30 novembre 2019, mentre le restanti 16, con 4 rate per anno fino al 2023 e in scadenza ogni 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre.

Per chi non era in regola con le rate della rottamazione bis relative alle scadenze di luglio, settembre ed ottobre, le rate offerte dono inferiori numericamente. Infatti vengono concesse massimo 9 rate, con la prima sempre a novembre 2019 e le altre 8 a febbraio, maggio, luglio e novembre del 2021 e del 2020.