Il prossimo 1 luglio entra ufficialmente in vigore la normativa fiscale sullo scontrino elettronico. Per incentivare la richiesta del documento fiscale, il governo giallo-verde come sappiamo da tempo ha collegato allo scontrino una vera e propria lotteria. D’altra parte, non tutte le categorie saranno tenute a rispettare l’obbligo di emissione dello scontrino elettronico.

Le categorie esenti dall’obbligo

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato ieri 16 maggio il testo del decreto che detta le regole per i soggetti esonerati dall’obbligo di emissione dello scontrino elettronico.

Le principali categorie commerciali e professionali ad essere escluse dall’obbligo, oltre ai taxisti, sono i giornalai e i tabaccai. Più, ovviamente, altre attività marginali.

Il Decreto del Ministero delle Finanze stabilisce, inoltre, che l’obbligo giornaliero di registrazione, memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi sarà solo temporaneo e, in alcuni casi specifici, sarà limitato solo a quest’anno. Inoltre, viene specificato che i vari esercenti potranno continuare a certificare le varie transazioni emettendo una ricevuta cartacea. D’altra parte risulta opportuno ricordare che dall’anno dopo, e precisamente dal 1 gennaio 2020, l’obbligo di certificazione telematica dei corrispettivi verrà automaticamente esteso a tutti i soggetti che esercitano attività commerciali al minuto ed assimilate.

Naturalmente già da quest’anno tutti i soggetti con un volume d’affari superiore ai 400.000 euro saranno tenuti all’emissione del nuovo documento fiscale. Specifichiamo, inoltre, che quando il decreto ministeriale, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, parla di “attività marginali” si riferisce ai ricavi e compensi non superiori all’1% del volume registrato nel 2018.

Altro particolare che interesserà commercianti e professionisti che li assistono riguarda un secondo decreto firmato dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria. In questo decreto si aumenta da 100 a 400 euro il limite sotto il quale si possono emettere le cosiddette fatture semplificate. In queste fatture devono essere indicati solamente alcuni elementi informativi e non tutti quelli richiesti da quelle ordinarie.

I dubbi della Confartigianato – Sardegna

Di fatto, la realtà del tessuto economico italiano è costituita da migliaia di piccole imprese, soprattutto artigianali. Ecco perché alcune associazioni di categoria hanno espresso dubbi sull’introduzione dello scontrino elettronico nel nostro sistema fiscale. Ad esempio, il Presidente di Confartigianato Sardegna Antonio Matzutzi fa notare come “il costo dei nuovi strumenti e delle linee web pesano sulle spalle delle imprese”. Per questo l’associazione degli artigiani, nella giornata di ieri, ha sollecitato i parlamentari della propria Regione a chiedere l’introduzione di un emendamento che renda inapplicabili le sanzioni per i primi sei mesi dell’obbligo. Inoltre è stato sollecitato il Mef affinché i nuovi registratori di cassa omologati siano “forniti gratuitamente” alle imprese. Da parte sua il Governo ha previsto solo l’erogazione di un bonus, sotto forma di credito di imposta, per l’acquisto degli stessi.