IVA al 22% sulle lezioni di scuola guida. Una brutta notizia, quindi, per chi deve prendere la patente e che si troverà a pagare cifre più onerose, per il suo conseguimento, in relazione alle nuove regole stabilite dalla recente sentenza della Corte di Giustizia Europea. È stata cancellata, in particolare, l’esenzione dal pagamento dell’IVA per tutti i corsi di guida che fino ad oggi erano soggetti ad aliquota ordinaria.

Scuola guida, somme retroattive: ecco a cosa si riferisce

La categoria dell’insegnamento della guida attraverso l’ausilio di guide e corsi specifici, secondo quanto deciso dalla Corte di Giustizia Europea, non rientrerebbe più in ambito scolastico e/o universitario.

Questa decisione ha di conseguenza gettato nello scompiglio l’intero settore delle scuole guida, che fino ad oggi avevano fatturato il loro operato esente dall’IVA, come previsto dalle regole legislative alle quali faceva riferimento l’intera categoria e uniformandosi alle direttive fiscali fornite dall’Agenzia delle Entrate fin dal 2005. La novità starebbe creando reazioni negative anche in relazione ai rischi economici ai quali le scuole guida dovrebbero andare incontro e relative alla possibilità della retroattività delle somme derivanti dall’IVA non riscossa a partire dall’anno 2014. Si tratterà anche di un rincaro notevole ed immediato, per tutti coloro che vorranno iscriversi ad un corso di guida per poter conseguire la patente di guida.

L’ aumento dei prezzi sarà del 22%, che in termini pratici vorrà dire una variabilità di prezzi di un corso che potrà arrivare a costare anche 500 euro e le singole lezioni di guida 50 euro. In Italia l’esenzione per i servizi forniti dalle scuole guida risale al lontano 1972, con decreto firmato dall’allora Presidente della Repubblica Leone.

Esenzione confermata e ribadita anche dall’Agenzia delle Entrale attraverso due circolari e in particolare la numero 134 del 2005 e la numero 22 del 2008. Tale impostazione è stata invece ribaltata, completamente, dall’amministrazione finanziaria, in seguito ad un chiarimento in merito alla corretta interpretazione dell’articolo 132 che stabilisce ‘l’esenzione del pagamento dell’IVA agli ambiti relativi l’insegnamento scolastico e universitario nonchè alla formazione professionale’.

Il parere della Corte ha stabilito che a tale principio non rientrano i corsi e le lezioni di guida e quindi non può essere applicato, in quanto tali categorie di insegnamento non rientrerebbe, secondo il parere dei giudici, in quelle di pertinenza previste dalla legge.

Iva al 22% per le scuole guida: l’opinione degli esperti

Il presidente dello Sportello dei Diritti, Giovanni D’Agata, allo scopo di mettere ordine alla confusione che sta comportando la decisione dei giudici della Corte di Giustizia Europea di aumentare l’IVA al 22% nel settore delle autoscuole anche in forma retroattiva, si è avvalso del parere di esperti tributaristi per cercare di arginare, il più possibile, le conseguenze economiche che questa novità potrebbe andare a determinare nel settore.

Lo Sportello dei Diritti, come sottolinea il suo presidente, sarà anche in questo caso a disposizione per chiarimenti e a sostegno delle imprese nel momento in cui riceveranno accertamento in questione.