I rinvii legati all'emergenza Covid mettono l'Agenzia delle Entrate nelle condizioni di avviarsi verso la fine del 2020 con un recupero fiscale molto al di sotto di quelle che erano le aspettative. Tuttavia, nei prossimi giorni potrebbero arrivare nelle cassette postali degli italiani migliaia di lettere contenenti i così detti 'alert per il ravvedimento'. Questo, secondo le stime, potrebbe portare nelle casse dell'ente una cifra importante.

Coronavirus e crisi: minori incassi per l'Erario

Da tempo la lotta contro l'evasione viene indicata come uno strumento efficace per iniziare a mettere in ordine buona parte dei conti delle casse dello Stato.

Accade, però, che anni come il 2020 rendano necessario un ammorbidimento della strategia finalizzata a contrastarla. Per capire quanto le misure rese necessarie dalla crisi abbiano fatto la differenza è sufficiente confrontare le entrate dell'Agenzia delle Entrate del 2019 con quelle del 2020. Dall'attività di recupero dell'Erario, nel primo caso, si è arrivati a mettere insieme 19,9 miliardi di euro. Nell'anno in corso si stima che non si andrà oltre i 7 miliardi. La decisa diminuzione degli introiti è strettamente dipendente da quelle che sono state due misure messe in campo dal governo in un periodo molto duro per cittadini ed imprese. Il riferimento va allo stop degli accertamenti (o quantomeno alle notifiche) e alla riscossione coattiva.

Ma non è finita, perché tra gli ultimi provvedimenti potrebbe essere messo in atto un ulteriore blocco riguardante il rinvio delle rate 2020 di rottamazione e saldo e stralcio. La scadenza, al momento, è prevista per il prossimo 10 dicembre e si stima possa generare un gettito di 2,4 miliardi di euro. Cifra che verrebbe a mancare qualora si disponesse un rinvio.

Agenzia delle Entrate: nelle cassette postali dei cittadini arrivano gli alert

Come spiega Il Sole 24 ore, quello che accadrà da qui alla fine dell'anno ed anche nel 2021 sarà la messa in atto di una strategia differente ai fini del recupero di potenziali introiti per le casse dell'Erario. Si proverà, infatti, a puntare sulla compliance.

Si tratta di un termine con sui si identificano l'esortazione o comunque l'invito a ravvedersi qualora si sia dichiarato o versato meno rispetto agli anni complessivi. Si tratta di comunicazioni che vengono inviate in forma epistolare e si quantificano in circa 568mila per il 2020, 650.000 nel 2021 ed altrettante l'anno seguente. In particolare, come segnala Il Sole, in questi giorni, e per effetto di un provvedimento riconducibile al 6 novembre, sono partite le lettere verso chi ha omesso o non indicato in maniera corretta "i patrimoni oltre confine nel quadro RW della dichiarazione dei redditi 2018 (anno d'imposta 2017).

La valutazione è stata possibile anche grazie alla capacità di incrociare i dati con un numero sempre maggiore stati esteri.