Mancano un paio di settimane alla scadenza fissata per il versamento della seconda rata dell’Imu, che, salvo proroghe dell’ultimo momento, dovrà essere versata entro il 16 dicembre.

Si tratta della cosiddetta rata a saldo, che tiene conto dell’acconto versato lo scorso mese di giugno, ma per quest’anno, per alcuni comuni, potrebbe non essere sufficiente e rendersi necessaria una terza rata nei primi mesi del 2021, in conseguenza delle recenti disposizioni legislative di proroga di alcuni adempimenti, a seguito dell’emergenza sanitaria in atto.

Le novità dell’Imu 2020

L’Imposta Municipale Unica, in quest’anno 2020, ha cambiato volto, a seguito delle disposizioni emanate con la Legge di Bilancio. Infatti, con tale norma, è stata abolita la Tasi (Tributo per i servizi indivisibili), che è stata assorbita dall’Imu.

In pratica il cittadino non dovrà più effettuare versamenti separati per i due tributi, ma avrà un unico adempimento, il pagamento dell’Imu, appunto. Si tratta di una semplificazione amministrativa, mentre cambia poco dal punto di vista economico, atteso che i comuni hanno la possibilità di deliberare aliquote più alte, al fine di recuperare il minor gettito dovuto all’abrogazione della Tasi.

Le nuove regole fissate per la definizione delle aliquote, infatti, prevedono la possibilità di aumenti più consistenti, rispetto agli anni precedenti.

Per quanto riguarda le abitazioni principali, e relative pertinenze, soggette ad imposta, ovvero quelle di lusso di categoria catastale A/1, A/8 e A/9, l’aliquota base è fissata allo 0,5%, con facoltà per i comuni di aumentarla fino allo 0,6% o diminuirla fino all’azzeramento. Per questi immobili è prevista una detrazione di 200 Euro.

Restano escluse dal tributo, invece, le abitazioni principali di categoria catastale diverse dalle precedenti e le relative pertinenze, nel limite di un'unità per ciascuna delle categorie C/2 (cantine), C/6 (box auto) e C/7 (tettoie).

Più alta l’aliquota base per gli immobili diversi dall’abitazione principale, che è fissata allo 0,86%, con possibilità di essere aumentata fino all’1,14%, al fine di compensare i mancati introiti per l’abrogazione della TASI.

Previste aliquote diversificate per fabbricati rurali, per i fabbricati costruiti e destinati alla vendita, per i terreni agricoli e per gli immobili ad uso produttivo. In ogni caso è necessario prendere visione della delibera del comune ove sono ubicati gli immobili (fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli) per procedere al calcolo del tributo.

Per alcuni comuni terza rata entro il 1° marzo 2021

Come sempre, il pagamento a saldo dell’Imu viene effettuato calcolando l’imposta complessiva, con le aliquote deliberate dal comune per l’anno 2020, a cui detrarre la rata di acconto pagata a giugno e calcolata con le aliquote dell’anno precedente.

Questo qualora i comuni rispettino la scadenza del 31 ottobre, per comunicare al Ministero dell’Economia e delle Finanze, le delibere di approvazione delle aliquote, in modo che vengano pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze del Mef entro il 16 novembre.

Qualora non si rispetti questa scadenza, l’Imu per l’anno in corso, va calcolata con le aliquote dell’anno precedente.

Il recente intervento legislativo sulle predette scadenze, ha di fatto modificato, per i comuni che non hanno ancora deliberato le aliquote per il 2020, le modalità di pagamento del saldo IMU. Infatti, la legge di conversione del Decreto Legge 125/2020, approvata in via definitiva dalla camera e in corso di pubblicazione, ha prorogato al 31 dicembre 2020 la data entro la quale il comune deve comunicare al MEF le aliquote per il 2020, che saranno pubblicate entro il 31 gennaio 2021.

In pratica i contribuenti potranno trovarsi in una delle seguenti condizioni:

  • se il comune ove è ubicato l’immobile soggetto ad Imu ha trasmesso la delibera di approvazione delle aliquote 2020 entro il 31 ottobre, dovranno versare il saldo dell’Imu entro il 16 dicembre applicando le nuove aliquote;
  • se il comune, invece, non ha ancora provveduto a deliberare le aliquote per il 2020, dovranno pagare entro il 16 dicembre, il saldo IMU calcolato con le aliquote del 2019, e versare entro il 1° marzo 2021 (la scadenza è prevista per il 28 febbraio 2021, ma poiché trattasi di un giorno festivo slitta al giorno feriale successivo) una terza rata a conguaglio rifacendo il calcolo con le nuove aliquote e detraendo, dall’importo ottenuto, le due rate già pagate.