Facili le procedure per ottenere l’indirizzo Pec: basta andare presso un ufficio postale con i propri dati e documenti e dopo un paio di giorni si ottiene quanto richiesto. Senonché non tutto ancora gira per il meglio. Nella migliore delle ipotesi, infatti, quando le mail arrivano a destinazione, non sempre vengono “scaricate” dal sistema ricevente, ovvero non vengono lette, o ancora non vengono inoltrate all’ufficio di competenza. Il più delle volte, al mittente non viene dato alcun riscontro (non automatico) della ricezione e presa in carico della “raccomandata elettronica” e quasi mai, infine, il cittadino ottiene una risposta ufficiale alla segnalazione inviata.

È successo per alcune mail inviate alle Autorità Garanti e, perfino, ad alcune Procure della Repubblica dove è stato necessario ripresentare a mano gli esposti per ottenere l’apertura dei relativi procedimenti. Ma ciò che è più paradossale è che alcune Pubbliche Amministrazioni, che pure da tempo si sono dotate di posta certificata, non sono ancora raggiungibili dalle mail dei cittadini, perché si sono “dimenticate” di inserire il proprio indirizzo nell’apposito elenco dell’”IPA” (www.indicepa.gov.it), l’indice istituito oltre dieci anni fa, proprio per mettere a disposizione di tutti i riferimenti elettronici degli uffici delle pubbliche Amministrazioni. Nel Lazio, ad esempio, sia il Corecom (corecomlazio.tv@cert.consreglazio.it) che l’Ordine dei Giornalisti (odglazio@cert.odg.roma.it) sono definiti dal sistema “destinatari non ammessi” e, quindi, non raggiungibili.

Al riguardo, il “Team” di Posta Certificata si limita a spiegare che le caselle PostaCertificat@ sono offerte a titolo gratuito a tutte le Amministrazioni che ne facciano richiesta e che pertanto, fin quando una pubblica Amministrazione non aderisce al circuito, il relativo indirizzo di posta non compare nell'indirizzario delle PA e, quindi, non è possibile comunicare con le stesse tramite il dominio posta certificata.gov.it. Il cittadino ringrazia.