Oltre 100 milioni di ore di filmati HD potrebbero essereimmagazzinati e preservati per migliaia di anni senza richiedere alcun consumoenergetico in un contenitore grande quanto una tazza. Come? Scrivendoli sustrisce di DNA.

Che il DNA (l’acido desossiribonucleico) potesse essereusato per registrare enormi quantità di dati è stato assodato ormai da diversotempo. D’altra parte una molecola di DNA può contenere tutte le informazioniche definiscono le caratteristiche di ognuno di noi. Il problema è che, perquanto leggere il DNA oggi sia un processo relativamente semplice, scriveredati digitali sulla doppia elica composta da quattro basi era ancora troppocomplicato.

Questo finché gli scienziati dell’EMBL-EBI (EuropeanBioinformatics Institute) non hanno trovato un metodo per trasformareefficacemente gli “0” e gli “1” del codice digitale nelle 4 lettere delle basiche compongono il DNA (A, T, C, G) per poi creare strisce di DNA artificialeche possono essere lette in un momento successivo da un’apposita macchina.

Nello studio pubblicato sulla rivista Nature, Nick Goldman e EwanBirney hanno usato il DNA artificiale per memorizzare i tutti 154 sonetti diShakespeare in un file .txt, una clip audio mp3 di 26 secondi del celebrediscorso “I Have a Dream” di Martin Luther King Jr, un pdf con la ricerca incui James Watson e Francis Crick descrivevano per la prima volta la strutturadel DNA e un file di immagine del processo di codifica.

Uno degli aspetti più interessanti di questo processo è che– così come è possibile scoprire tutto su un Mammut congelato di 10.000 anni faattraverso il suo DNA – sarà possibile preservare queste informazioni permigliaia di anni senza richiedere alcun consumo energetico; basterà lasciare il“DNA-drive” in un luogo buio, fresco e asciutto. Anche lo spazio necessariosarà estremamente ridotto, il che renderà questo tipo di stoccaggio dei datiideale per gli archivi (ad esempio laboratori scientifici e archivi storici) incui è necessario preservare enormi quantità di informazioni per i posteri,senza la necessità di accedervi spesso. Al momento, infatti, leggere leinformazioni sul DNA richiede fino a due settimane, anche se i futuri progressitecnologici potranno contribuire a ridurre i tempi.

Difficile quindi ipotizzare un lancio sul mercato diDNA-drive in tempi brevi. Eppure la tecnologia è ora realtà e il fatto che laquantità globale di dati stia diventando così vasta che presto non avremoneanche più i termini per descriverla, è una ragione in più per pensare che unsistema bio-tecnologico in grado di immagazzinare tutti i contenuti diWikipedia in un dito ci sarà molto utile negli anni a venire.