La tecnologia digitale e la robotica in particolare stanno aprendo ormai scrigni preziosi al pubblico di tutto il mondo. "After Dark" è un progetto che realizza un sogno per gli appassionati dell'Arte: girare nottetempo in un grande museo, come il Tate Britain, guardando nelle sale vuote dopo l'orario di chiusura i capolavori esposti frutto di 500 anni di arte britannica. Questa esperienza è resa possibile per tutti, senza scomodarsi dalla propria abitazione, semplicemente con un collegamento web realizzato con un apposito software che permette di guidare nelle sale un robot che con i suoi occhi recepisce ed invia le stupende immagini raccolte. Per il momento sarà possibile effettuare il collegamento solo dal 13 al 18 agosto.

Il progetto è stato realizzato da un gruppo di designer digitali londinesi chiamati "The Workers" tra i quali milita anche l'italiano Tommaso Lanza. Alla base una constatazione ed un'idea: può essere utilizzato e sfruttato il museo anche nelle ore notturne coinvolgendo e promuovendo la voglia di moltissimi appassionati d'arte di essere messi da soli con le opere d'arte in un vero rapporto intimo d'amore.

E ora chiudete gli occhi ed immaginate di camminare nelle sale buie e deserte del Louvre di Parigi od in quelle de La Galleria degli Uffizi di Firenze e fermarvi davanti alla Gioconda di Leonardo da Vinci o alla Primavera del Botticelli. Un tuffo al cuore: immergersi nello sguardo enigmatico della nobildonna o seguire Flora che trasformatasi in Primavera sparge fiori sul mondo. Un'idea avvincente e rivoluzionaria, se immaginate la proposta portata nei quattro angoli del mondo dove potete avere il magico dono di ricreare davanti ad un capolavoro immenso un'atmosfera carica di quegli umori che solo i grandi artisti possono tramandare nei secoli.

Del resto vi sono già ampie documentazioni scientifiche tipo lo studio condotto dal dipartimento di Fisiologia e Farmacologia della Sapienza in collaborazione con l' IRCCS Fondazione Santa Lucia e spin-off universitaria BrainSigns srl, che ha rivelato come l'attività cerebrale dei visitatori di una galleria d'arte si differenzi a seconda del soggetto del dipinto. Una prova diretta delle sollecitazioni intellettive più profonde del cervello umano provocate dalla visione di opere d'arte che formalizza, scientificamente parlando, impressioni empiriche spesso decantate da scrittori e poeti.

Piccola notazione finale molto materialistica: in pratica i robot permetteranno l'apertura notturna dei musei con costi molto contenuti, perchè oltretutto non è necessario inserire personale di sorveglianza. Speriamo così che questa idea possa anche contribuire ad aumentare gli incassi dei vari enti museali.