Il ritorno prepotente dei mitici anni '80 ha travolto da tempo sia il mondo del Cinema, con vari remake o reboot di film cult dell'epoca (Ultimo Terminator, nelle sale in questi giorni), sia il mondo della musica, con una musica elettronica e un look che rievocano tanti gruppi e cantanti dell'epoca. Ma anche la tecnologia sembra essersi fatta prendere da questa febbre nostalgica, con il ritorno di un computer-videogioco emblema di quel decennio: il Commodore 64. E lo fa in un formato molto compiacente con gli adolescenti di oggi: lo Smartphone.

Commodore infatti torna in formato smartphone con tanto di emulatori per giocare ai vecchi giochi del C64 e dell'Amiga. Vediamo come sarà e quando uscirà.

Come sarà questo Commodore versione smartphone

La Commodore Business Machines ha già svelato le prime immagini dello smartphone, che si chiamerà Pet. Per ora è un prototipo, ideato da due italiani: Massimo Canigiani e Carlo Scattolini. Dovrebbe costare sui trecento euro. Come detto, darà al nostalgico acquirente la possibilità di giocare con titoli di mitici arcade dell'epoca, indimenticati dai patiti dei videogames ormai oggi non più giovanissimi e 'anta' o comunque tardo trentenni: Shinobi, Castlevania, Donkey Kong, Pitfall. Ma questi sono solo alcuni titoli previsti.

Come detto, Pet sarà in primis uno smartphone, con tanto di dual-Sim con una slot molto capiente da quattro Gigabyte e due versioni di memoria interna, da sedici o trentadue giga. Lo schermo sarà molto ampio, proprio per dare la parvenza di star giocando con un videogioco portatile, pari a 5,5 pollici e con una risoluzione pure full HD.

È altresì dotato di fotocamera con sensore Sony. Il sistema operativo utilizzato è Android.

Dunque, a parte la questione 'nostalgia', è anche uno smartphone con tutti i crismi e ottime potenzialità. Ora vedremo come risponderà il mercato, dato che il mare della telefonia ha già tanti 'squali'. Ma dato che quelli in commercio e più in voga tendono a somigliarsi nelle loro varie sfumature, la cosa potrebbe funzionare. E da italiani, ce lo auguriamo per i suoi due ideatori.