Non è un segreto che George Orwell, nell’opera “1984” abbia anticipato e descritto l’epoca nella quale viviamo, ma a quante pare l’occhio indiscreto non riesce a calmare il desiderio di scendere sempre più nella vita privata dei cittadini. È di pochi giorni infatti, la notizia che vorrebbe Facebook impegnato nel ruolo di “spia finanziaria”, tramite un brevetto presentato negli Stati Uniti il 4 agosto scorso.
Il ruolo delcolosso di MarkZuckerberg, stando aquantoscrittodel documento, sembra sia quello di raccogliere quante più informazioni possibili sui propri utenti riguardo debiti, mutui, protesti, rate, per poi rivenderle a chiunque desideri entrarne in possessoe verosimilmente i soggettiinteressati sarannobanche, istituti, così come lepiccole società di credito, fino a soggetti privati che hanno dato somme di denaro e che di conseguenzaavranno modo di verificare il comportamento e la correttezza dei clienti e di eventuali debitori.
Un computer sicuro è un computer spento
Che nostre informazionivengano catturatee che sia altoil rischio di esporre datisensibili ogni qual volta ci affacciamo sul web, non è mistero per nessuno, ma se quanto riportato si concretizzasse, ha osservato SmartUpLegal, sito che offre servizi legali, il rischio di violazione della privacy sarebbe reale e non solo. La critica infatti, si espande anche al modus operandi, ritenendo che vi sia ambiguità e pretestuosità,in quanto lo scambio d'informazioniavverrebbeattraversouna sorta dipubblicità a pagamento, atta a promuovere talento e attività professionale dalla qualeFacebook acquisirebbe non solonostre informazioni, ma anche quelle dei contatti, perchéanche grazieaquest'ultime,saràpossibiletracciare un profilo più ampioed ottenere un quadro generale su di noi, di fattoritenendociresponsabilidelle mancanzedi coloro cheseguonola nostra pagina.
Come riportato nel proprio sito infatti,SmartUpLegal, spiega:“Se un individuo chiede un prestito, il creditore esamina i passati custoditi nelle pagine dei membri che hanno aderito alla sua pagina sulla base di una clausola a cui si aderisce sottoscrivendo un contratto di promozione pubblicitaria. Se la media dei comportamenti creditizi raggiunge il minimo allora il creditore decide di esaminare più nel dettaglio la richiesta. Se la media è sotto la soglia la domanda è respinta".