L'uso del mondo virtuale in modo sconsiderato da parte di adulti e giovani ha costretto l'UEa prendere provvedimenti in merito, ecco perchél'Europa ha deciso di mettere i primi divieti al mondo virtuale a tutela dei minori. La misura ha certamente pensato di rivolgere una tutela ai minoriche spesso sono facili prede della rete ecco perché si è pensato di porre una regola per gli accessi alla rete.
Nuova normativa uso social dei minori
I giovani oggi più che mai si trovano in difficoltà se non seguiti dagli adulti sia all'esterno che all'interno della famiglia, spezzando una lancia per i social, essinon sempre sono causa di problemi per i giovanissimi, anzi partono dal tessuto sociale in cui sono costretti a vivere per nascita o per motivi lavorativi dei genitori.
In questi casi i social sono un mondo parallelo in cui rifuggono da una realtà non serena come vorrebbero, si combatte così la loro solitudine e la mancanza di amiciziee per molti i social sono un'ancora di salvezza.
Le norme UE comunque stanno per entrare nelle case di tutti gli europei, ecco come: Facebook, Twitter, instangram e app saranno vietati ai minori di 16 anni, che potranno accedervi solo dietro autorizzazione scrittadei genitori. La norma si inserisce in un ambito più ampio di una disciplina della protezione dei dati oggetto dell'esame della Commissione europea, che però proprio per questo divieto sta aprendo non poche polemiche.
Pro e contro uso dei social per i giovani
Ovviamente per poter attuare ciò, avere un profilo su facebook o in altri social diventa una cosa più complicata, perchéil sistema dovrà controllare la veridicità dei dati inseriti, quindi, come si potrà realizzare tutto ciò?
Che una tutela è sempre più necessaria, è da tutti risaputo, alla luce dei fatti che mettono a repentaglio la vita stessa dei fruitori minori, ma anche adulti dei social. Però allo stesso tempo va anche detto che spesso i social per molti sono una salvezza, chi non trova nella realtà per timidezza o difficoltà relazionali nel gruppo con cui si ècostretti a relazionarsi per territorio, ha nelle amicizie vere e reali dei social un riscontro affettivo che colma certe mancanze esterne.
La demonizzazione dei social non è sempre giusta, laddove ad esempio esistono realtà territoriali di bullismo sul territorioo altre problematiche relazionali,togliere loro questa realtà virtuale a cui si sono ancorati per vivere, può diventare una tragedia. Poi c'èanche chi con il mezzo virtuale si isola da un mondo sano, per vivere relazioni pericolose e una realtà in cui ci sono più insidie che altro (basta pensare ad Ask e certi gruppi o profili che incitano alla violenza o al terrorismo), o chi usa proprio i social calunniando e diffamando.
Fare pulizia sui social sarebbe utile a tutti, ci sono milioni di pagine e gruppi che inneggiano all'odio, o pagine di comuni cittadini che offendono persone dello spettacolo, potremo fare un'infinità di esempi su quello che si può trovare sulla rete. L'uso del mezzo virtuale spesso sconfina l'educazione e le leggi, chiudendo questi gruppi e queste pagine identificandol'utente,si riuscirebbe a fare dei social un posto sicuro e legalizzato, il tutto nel rispetto della privacy.
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