L’iPhone si blocca; i dati si perdono; il dispositivo va in modalità “recovery”; non si può telefonare. Sono queste le conseguenze dell’ Errore 53. E non rimane che acquistare un nuovo iPhone. Il problema sarebbe causato da una riparazione in centri non autorizzati dalla Apple. Uno studio legale di Seattle ha presentato una class action per proteggere i consumatori. La richiesta di risarcimento è di 5 milioni di dollari. Inoltre i legali chiedono, oltre al rimborso, la riparazione o la sostituzione degli smartphone danneggiati. Tutti i consumatori, che hanno subito il danno, sono stati invitati ad aderire alla class action.

Sembra che gli utenti potenzialmente interessati alla azione legale collettiva sarebbero diverse centinaia di migliaia. In particolare, sono gli iPhone 6, 6s e 6 Plus (ma anche di modelli più datati e di iPad) che hanno subito l’Errore 53. Il tutto dopo aver fatto riparare il “tasto home” da centri non autorizzati dalla Apple. In questo modo anche la garanzia termina; e l’utente non può fare nulla, se non comprare un altro iPhone.

Cosa succede agli iPhone colpiti dall’Errore 53

Infatti i dispositivi danneggiati, come già detto in precedenza, si bloccano; diventano del tutto inutilizzabili; vengono mandati in modalità “recovery”, non è più possibile recuperare i dati salvati, e neanche telefonare.

La Apple si difende affermando che l’Errore 53 fa parte di un controllo automatico di sicurezza per proteggere i clienti quando il sensore per le impronte digitale non è abbinato alle altre componenti. Secondo gli avvocati il fatto viola i diritti dei consumatori. Inoltre Apple, sempre secondo i legali, avrebbe dovuto avvertire gli utenti dell’Errore 53 e delle sue conseguenze.

Intanto tre dirigenti di Google sono indagati dalla magistratura italiana

Se Apple ha i suoi problemi da risolvere, neanche Google è tranquilla. Infatti tre dirigenti della società di Montain View sono stati indagati dalla magistratura italiana. Sarebbero tre manager della filiale irlandese. Il fatto è stato approfondito dal quotidiano “la Repubblica.

Secondo le indagini della Guardia di Finanza, Google avrebbe dovuto pagare 300 milioni di euro di tasse in più. Ma per il momento, la situazione è ancora da definire. E anche le cifre non sono ufficiali.