È scoppiato un nuovo caso sul web, stavolta ci riguarda tutti e da vicino. Circola da poche ore l'immagine di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, checammina in mezzo a una sala piena di persone. Sono tutti seduti, tranne lui e tutti guardano la scena con dei visori per la realtà virtuale, dei grandi occhiali con cui guardare la presentazione che li fanno assomigliare a tanti robot. Mentre Markè in piedi e sorride, passando tra la gente che, immersa in una realtà fittizia, nemmeno si accorge della sua 'vera' presenza.
Il futuro è ora
La foto sembra ricordare uno scenario di un futuro che fino ad oggi vedevamo solo nei film:un giovane che cammina sicuro di sé, rilassato, in mezzo auna distesa di signori senza occhi, rapiti da una maschera tecnologica, assuefatti auna realtà falsa, ignari di tutto ciò che gli succede intorno.
Per Zuckerberg quella foto, pubblicata proprio sul suo profiloFacebook, doveva fare da eco al discorso che ha tenuto dalpalcodelMobile World Congress: 'La realtà virtuale è la Tecnologiadel futuro che cambierà le nostre vite'. Il sorriso che ha sfoggiato aveva lo scopo di rassicurare il pubblico, ma è necessario prendere atto di quale uso se ne farà di questa nuova tecnologia. Ci renderà liberi o ci renderà schiavi?
I commenti alla foto in poco tempo sono arrivati a 8.500, senza prendere in considerazione quelli di altre piattaforme, suscitando un senso di inquietudine negli utenti, pervasi anche dalla paura del cambiamento che potrebbe portare nelle nostre vite questa nuova frontiera hi-tech.
Molti ci hanno visto un monito, un presagio di un futuro da fantascienza in cuiun'infinità di persone èsottomessada una tecnologia in mano apochi, che ovviamentene restano immuni. Una società di automi come l'abbiamo vista in 'Matrix'.
Il senso del discorso di MarkZuckerberg era incentrato sul fatto che questanuova tecnologiapotrà aiutarci a sentirci ancora più vicini, mettendoci in contatto visivo con le persone care che sono lontane.
Tuttavia è bene ricordare che possiamo sempre scegliere se immergerci ossessivamente sempre di più in una realtà che non è quella reale, oppure usare la tecnologia nel modo giusto, rimanendo sempre concentrati sulle cose reali, sui veri problemi della vita, con qualche piccola evasione nei momenti difficili, perché no, ma senza perdere mai il contatto con quello e con chi ci circonda.