Spotify è un popolarissimo servizio musicale mediante il quale è possibile ascoltare musica on demand di brani registrati sia a colossi discografici che legati a etichette indipendenti. Lanciato nell'ottobre 2008, secondo gli ultimi dati dello scorso anno vanta oltre 75 milioni di utenti iscritti, tra cui quasi una metà a pagamento. Utenti a rischio privacy, giacché su Spotify è stata violata probabilmente ogni misura di sicurezza, per cui si consiglia vivamente di cambiare password, se non addirittura account. Vediamo meglio cosa è successo.

Account violati su Spotify

Su Spotify è allarme sicurezza della privacy, da quando centinaia di informazioni di account registrati al servizio sono state trovate online. Spotify al portale specializzatoTechcrunchha però smentito ogni violazione da parte degli hacker dei suoi server e ha affermato che tutti i dati sui database sono al sicuro. Non è ancora chiaro come possa essere accaduto che i dati sensibili di centinaia di utenti di Spotify siano finiti online, né se siano coinvolti utenti italiani. Ma ora è autentico panico sul web. In realtà, Spotify in passato ha già affrontato simili problemi sulla sicurezza e forse si potrebbe trattare, si spera, dei vecchi account già violati ancora presenti online.

Spotify, come accorgersi di violazione privacy

Il sito specializzato Techcrunch ha cercato di approfondire la questione contattando gli account spiattellati online e tra loro ha risposto una decina di utenti, affermando che il loro profilo sia stato effettivamente violato. Come se ne sono accorti? Trovando tra i preferiti determinati brani che loro non avevano certo scelto.

Molti tra loro hanno dovuto cambiare password, altri hanno dovuto cambiare addirittura account, dato che non riuscivano più ad accedervi, neppure tramite richiesta via email. Pertanto, un modo per accorgersi dell'eventuale violazione potrebbe essere quello di controllare spesso i vostri brani in lista o preoccuparsi al primo accesso difficoltoso.

Peraltro, molti hanno l'usanza di utilizzare le stesse credenziali su vari siti, tra cui Facebook e Twitter. Pertanto, i malintenzionati potrebbero utilizzare le stesse vostre chiavi per entrare anche altrove. Sul web in tanti siti consigliano già di cambiare password.