Facebook ha ucciso nelle ultime ore molti utenti, tra cui il fondatore e CEO Mark Zuckerberg. In realtà, lo 'sterminio' non è stato dovuto a un nuovo algoritmo ma a un'avaria tecnica del popolare social. Sembra che su numerosi profili sia apparsa una frase funerea, destinata agli utenti deceduti. Lo staff del 'social in blu' si è subito scusato con gli utenti, sottolineando che si è trattato di un errore che, prontamente, è stato risolto.

Le scuse di Facebook

Chissà quante persone, nelle ultime ore, saranno rimaste di stucco dopo l'accesso a Facebook.

Su molti profili social di persone vive è apparsa una didascalia dedicata agli utenti morti, che invita le persone a trovare conforto in tutto ciò che gli altri condividono. Non è tardata ad arrivare la spiegazione di un portavoce di Facebook, che ha parlato di un errore. Ovviamente, sono arrivate anche le scuse ai 2 milioni di utenti reputati morti. Tutto è accaduto ieri, 11 novembre 2016. Il messaggio lugubre è apparso anche sul profilo Facebook di Mark Zuckerberg. Il colosso di Menlo Park, comunque, non ha indicato esattamente la tipologia dell'errore che ha 'sterminato' 2 milioni di utenti.

Il destino del profilo social di un utente morto

The Verge ha reso noto che tanti utenti Facebook, dopo aver fatto il login, hanno notato un messaggio triste che campeggiava sulla loro pagina.

Insomma, per il noto social tante persone erano morte. Poco dopo, però, tutti hanno scoperto che si trattava di un errore. Anche i 'giganti' come Facebook sbagliano. Il curioso episodio ha portato molti utenti a riflettere sul destino del loro profilo. In sostanza, qual è il destino del profilo di un utente morto? Beh, rispetto alla concorrenza, Facebook è molto più avanti riguardo al 'post mortem' degli utenti.

Innanzitutto c'è un'opzione che prevede l'automatica cancellazione del profilo dopo la morte dell'utente. Questo, tuttavia, prima di morire può indicare una sorte di erede che gestirà la sua pagina Facebook quando sarà passato 'a miglior vita'. L'erede, però, non potrà mai accedere ai messaggi privati dell'utente defunto.