Leggere le ultime notizie, seguire la propria serie televisiva preferita, rilevare la temperatura corporea attraverso l’accensione di un tatuaggio, sono alcune delle possibili funzioni che sarà possibile eseguire direttamente sulla nostra pelle, grazie ad un insolito progetto al quale ha partecipato anche l’Università La Sapienza di Roma e che è stato presentato su Nature Communications, una rivista che si occupa della diffusione di ricerche di biologia, fisica, chimica e scienze in generale.

Un DNA sintetico e nanoparticelle ispirate alle arti marziali

Utilizzare la pelle come fosse un display: è quanto prospettato dal progetto condotto in parte dal fisico italiano Cristiano De Michele dell’Università La Sapienza di Roma. Grazie a cristalli liquidi biocompatibili creati con filamenti di Dna sintetico e metabolizzati dall’organismo umano senza effetti collaterali, sarà possibile utilizzare una porzione della propria pelle come un vero e proprio display in grado di trasmettere immagini, testi e riprodurre video.

Ma il campo di applicazione è molto più vasto, come spiega De Michele, poiché utilizzando i cristalli liquidi nella formulazione dei pigmenti per i tatuaggi, sarà possibile ottenere disegni su pelle capaci di segnalare, accendendosi o spegnendosi, un cambiamento della temperatura corporea o semplicemente di animarsi per puro scopo estetico.

De Michele precisa che il comportamento delle nanoparticelle, ovvero dei cristalli liquidi ottenuti con filamento di DNA sintetico, è singolare e a temperatura ambiente questi si dispongono appaiati lungo una stessa direzione ordinata. La loro forma, afferma il fisico, è del tutto simile a una "nunchaku", un’arma di tipica tradizione asiatica utilizzata nell’arte del combattimento in alcune discipline come il kung fu e il jujitsu.

Il vantaggio è la loro dimensione

Le dimensioni estremamente piccole dei nuovi cristalli liquidi rendono possibile le applicazioni su pelle umana e riducono la forma originaria della nunchaku di 30 milioni di volte. In realtà, la prospettiva di avere un display a portata di mano è ancora lontana, De Michele parla infatti di una futura realizzazione, ma i cristalli liquidi sono già una realtà.