A metà dicembre Mark Zuckerberg aveva annunciato che, per contrastare la diffusione a macchia d'olio di bufale e notizie false su Facebook, avrebbe sperimentato misure tecniche ad hoc. Due giorni fa l'ufficialità: il nuovo servizio di controllo è attivo sulla versione tedesca del social network. Gli utenti di Facebook.de avranno la possibilità di denunciare eventuali bufale con un semplice metodo di segnalazione. A verificare la validità della notizia in questione non saranno direttamente le strumentazioni del social network, ma un servizio esterno, un'organizzazione senza scopo di lucro chiamata Correctiv, che segue le direttive del Pointer Institute Media Studies per ciò che concerne la veridicità fattuale delle notizie.

Come funzionerà il fact-checking delle bufale?

Se la notizia segnalata verrà riconosciuta a tutti gli effetti come falsa, le verrà associata un'etichetta d'avvertenza, grazie alla quale se ne identificherà la natura fraudolenta. Gli utenti saranno ugualmente liberi di condividerla sulla propria bacheca, ma vi sarà allegato un pop-up come segno riconoscibile di probabile falsità. Anche nel caso in cui la bufala in questione riceva un numero molto alto di like e visualizzazioni sarà comunque penalizzata dall'algoritmo di Facebook, che ne limiterà la visibilità.

La dichiarazione di guerra di Angela Merkel alle bufale

Non stupisce che il primo paese in cui sia stato implementato questo servizio sia la Germania.

Il Governo di Angela Merkel da tempo aveva a più riprese criticato aspramente la gestione del social network e la possibilità che venisse utilizzato come medium per diffondere bufale e notizie false, caratterizzate soprattutto dalla loro natura xenofoba e razzista. A causa di questa diffusione a macchia d'olio di fake-news sulla piattaforma di Facebook, lo stesso Zuckerberg e altri dirigenti sono indagati dalla procura di Monaco per incitamento all'odio razziale.

Il sistema anti-bufale riuscirà ad essere funzionale?

L'interrogativo non è di semplice soluzione. Quello che è certo è la volontà di Angela Merkel e dei partiti tradizionali di porre una drastica limitazione alla diffusione di notizie false. Il timore concreto è che le prossime elezioni federali che avverranno in autunno possano essere fortemente compromesse a causa delle numerosissime bufale xenofobe che popolano Facebook.

La propaganda dei partiti di estrema destra, soprattutto l'AfD, sarà senza quartiere, e passerà certamente anche attraverso i social network. Non resta che augurarsi che la soluzione diplomatica progettata da Zuckerberg, che affida la verifica editoriale ad un ente esterno, non mettendo in atto soluzioni censorie in prima persona, possa essere funzionale.