Il controllo perimetrale delle carceri italiane, ma anche quello degli spazi più interni, presto potrebbe essere affidato ai droni. È quanto trapela da una relazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP), redatta in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2017.
L'intendimento dell’amministrazione penitenziaria è quello di utilizzare i droni per adottare nuove forme di controllo perimetrale delle aree interne al muro di cinta delle carceri e anche all'area più interna (inter-cinta) di ogni Istituto penitenziario.
Studio di fattibilità e sperimentazione
Già dall'anno scorso, infatti, è stato avviato uno studio di fattibilità che ha visto coinvolte alcune sedi periferiche (Provveditorati e Istituti penitenziari). Il progetto attinge dai fondi del PON Sicurezza, e prevede la sperimentazione iniziale in almeno uno o due istituti entro ogni Provveditorato regionale.
La gestione dei droni dovrà essere affidata al personale del Corpo di Polizia Penitenziaria che garantisce la sicurezza negli istituti penitenziari, ma ancora non è trapelato nulla riguardo la formazione del personale.
Drone utilizzato per evadere dal carcere di Londra
All'estero, i droni rappresentano per lo più un problema inverso, in quanto sono un pericolo per la sicurezza.
Ne sanno qualcosa i poliziotti di Londra dove, nel novembre scorso, si è verificata la prima evasione al mondo attraverso l'utilizzo di droni.
Due pericolosi detenuti sono riusciti a fuggire dal carcere di Pentonville, una delle prigioni della capitale, situata in una delle zone più frequentate della metropoli. I controlli non sono riusciti ad accorgersi della presenza di un drone, che è riuscito a recapitare, all'interno del cortile del penitenziario, una lama in grado di tagliare le sbarre delle celle.
I due pregiudicati, così, hanno potuto utilizzare la lama per segare la finestra della cella che condividevano e per darsi alla fuga.
La Svizzera installa impianti radar anti-droni
Piccoli, rapidi e difficilmente identificabili, i droni sono il veicolo ideale per contrabbandare telefonini o droga all'interno delle mura penitenziarie.
Per questo motivo il penitenziario di Lenzburg (Canton Argovia), ha deciso di installare un sistema d'allarme contro i droni ed altri apparecchi volanti. L'impianto dovrebbe entrare in funzione in primavera. Si tratta di un sistema che utilizza la videosorveglianza e un radar in grado di identificare apparecchi volanti di una lunghezza di almeno 7 centimetri. Il Dipartimento ha inoltre deciso di non installare apparecchiature di disturbo o altri strumenti attivi, ritenuti "troppo costosi".