Emergono nuovi dettagli sul conflitto fra Apple e Qualcomm che riguarda la fornitura di chip per iPhone e iPad nel 2018. L’azienda di Cupertino sarebbe accusata d’avere condiviso delle informazioni riservate con Intel – pronta a sostituire il rivale – attraverso il software proprietario utilizzato per il test dei dispositivi. Quello stesso software che Qualcomm ha smesso di distribuire ad Apple, che in tutta risposta ha paventato un’interruzione della partnership sui modem di smartphone e tablet. La vicenda potrebbe essere più grave di quanto finora ipotizzato e continuare per anni.
Fornendo a Intel (che non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione in merito) il codice sorgente del software utilizzato per i chip, Apple avrebbe divulgato dei dettagli sottoposti a brevetto da Qualcomm. La battaglia legale, che ricorda quella archiviata con Samsung, potrebbe portare a delle conseguenze interessanti dal punto di vista delle tecnologie utilizzate dai prossimi dispositivi in uscita: entrambi i produttori, ad esempio, hanno un rapporto privilegiato con Google su Android. Tuttavia, Qualcomm assicura che i futuri iPhone saranno equipaggiati coi propri modem anche nel 2018.
La battaglia legale fra Apple e Qualcomm
I dissidi fra le due società sono iniziati in gennaio e ad aprire le polemiche è stata Apple, che ha chiesto un risarcimento pari a un miliardo di dollari a Qualcomm perché quest’ultima non avrebbe offerto a Cupertino delle condizioni di licenza adeguate: l’intento era quello di ridurre i costi delle forniture.
In tutta risposta, Qualcomm ha fatto causa ad Apple per la violazione d’alcuni brevetti e chiesto un bando alla vendita degli iPhone sui quali erano stati installati i chip oggetto della querela. Una storia potenzialmente infinita.
È opportuno sottolineare che le aziende del settore sono spesso sia concorrenti, sia partner.
Apple, ad esempio, disegna da sé i processori di iPhone e iPad che sono prodotti da Samsung – la stessa società che compete con Cupertino sulla fascia alta coi propri Galaxy S – in competizione con Snapdragon di Qualcomm, che a sua volta le fornisce i modem. Queste battaglie legali (tutt’altro che inedite fra i contendenti) rappresentano spesso un tentativo di rinegoziare i contratti in essere al ribasso, anziché avere delle solide basi giuridiche. Non stupirebbe di rivedere lo stesso chip sui modelli del 2018, a prescindere dalle dispute in tribunale.