Una delle software house di cui si è particolarmente sentito parlare in questi ultimi tempi è certamente Niantic. ll suo nome, infatti, è salito alla ribalta in seguito alla pubblicazione di Pokemon GO, videogame per smartphone investito da un'enorme (seppur temporanea) popolarità. Questa popolarità è divenuta talmente grande da divenire oggetto di accesi dibattiti televisivi, specie affrontando la questione da un punto di vista etico.
Nonostante la popolarità del videogame sia notevolmente diminuita, non è intenzione dell'azienda finire nel dimenticatoio e per questo, dopo un anno di successi, tra non molto verrà pubblicata un nuova app per smartphone.
Questa volta, però, cambia il franchise di ispirazione dell'azienda passando dai mostriciattoli di Nintendo alla celebre saga di harry potter.
Harry Potter nel mondo reale
Stando a quanto rivelato da Techcrunch, la nuova app sarà pubblicata con il nome Harry Potter: Wizards Unite e non si scosterà molto da Pokemon GO, almeno da un punto di vista della meccanica di gioco. Secondo quanto trapelato, l'applicazione sfrutterà il servizio di geolocalizzazione offerto dal proprio device e un sistema di realtà aumentata per 'virtualizzare' il mondo di Harry Potter, simulando un'esperienza interattiva nel mondo reale.
In sostanza, il funzionamento del videogame sarà molto simile a quanto già visto sia in Pokemon GO, sia in Ingress (il primo videogioco di Niantic basato su queste tecnologie).
Non sono ancora giunte, tuttavia, indiscrezioni su come la software house possa utilizzare la realtà aumentata ma, almeno da un punto di vista dei fan di Harry Potter, il solo pensiero non farà altro che alzare l'asticella delle aspettative.
Si risolleveranno le questioni etiche sulle app di Niantic?
Nonostante l'idea si sia rivelata sempre vincente nel corso dei mesi, non è da escludere la nascita di un nuovo dibattito etico sull'uso dello smartphone fuori casa, specie vista l'enorme popolarità detenuta dal franchise di Harry Potter.
Come detto precedentemente, sul caso Pokemon GO si è dibattuto parecchio con una maggiore attenzione ai pericoli in cui l'utenza più giovane incorre.
Insomma, nonostante le possibili polemiche, si ripresenta per Niantic l'ennesima occasione ghiotta. Sfruttare un franchise dal valore di miliardi di dollari per un proprio prodotto appare, almeno a prima vista, una scelta azzeccata commercialmente parlando. Resta da comprendere se Niantic saprà evitare di incorrere negli stessi errori di progettazione incorsi in Pokemon GO, specie se l'azienda ha intenzione di evitare 'falle' clamorose.