Un'azienda neozelandese ha avuto un'idea che si può definire decisamente utile per combattere una delle piaghe più diffuse sul web: le truffe online. La novità è stata sviluppata da Netsafe, organizzazione no-profit fondata dalla polizia neozelandese, presentata di recente dai suoi creatori.
Re:scam è l'azienda che ha introdotto questo nuovo strumento tecnologico in grado di combattere i truffatori ricorrendo alla loro stessa arma. Come? Attraverso un Chatbot, cioè un programma che simula una conversazione, capace di assumere diverse identità per non farsi riconoscere.
Il Chatbot è un software basato sull'intelligenza artificiale, che riesce a simulare una vera e propria conversazione con un utente in chat. Di solito viene utilizzato per offrire un servizio opzionale sulle principali piattaforme di messaggistica. Anche questo Bot neozelandese è basato sullo stesso sistema, ed invia ai truffatori delle e-mail fasulle per fargli perdere un bel po' di tempo, arrivando a stancarli.
Infatti i loschi individui che si aggirano in rete promettendo soldi facili o affari imperdibili, vengono contattati dal sistema che, a sua volta, li trattiene online per diverso tempo con conversazioni piuttosto lunghe e senza senso. Il bombardamento di e-mail ha lo scopo di stancare i truffatori, facendo in modo che abbandonino la "vittima designata" una volta per tutte.
La novità è data soprattutto dalla complessità di questo BOT, in grado di assumere diverse identità a seconda delle necessità, per evitare di essere smascherato dai truffatori. Inoltre riesce a scrivere con un linguaggio naturale, ben costruito, simulando anche errori di grammatica. Sembra, addirittura, che sia in grado di intrattenere anche conversazioni ironiche, essendo dotato di una sorta di senso dell'humour.
Per certi versi, potrebbe essere definito anche più intelligente di un essere umano, avendo la capacità di comunicare con numerosi "scammer" contemporaneamente.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la gratuità del software che, secondo quanto riportato dall'azienda, sarebbe già in grado di sostenere una moltitudine di conversazioni per bloccare tentativi di truffe online.
Test pubblicato su YouTube
Sulla piattaforma YouTube è stato caricato anche un test che mostra il funzionamento del sistema. Nel filmato, il chatbot propone ad un truffatore che chiede gli estremi del conto corrente di giocare a tombola, e poi si dice lieto di comunicare un IBAN falso, dicendo un numero per volta.
Se si ritiene di essere stati contattati da un presunto truffatore del web, si può inoltrare l'e-mail "incriminata" all'indirizzo dell'azienda. Da quel momento, il chatbot contatterà lo "scammer" attraverso una proxy mail, facendo in modo che i messaggi di posta elettronica sembrino inviati direttamente dalla vittima.
Re:scam, successivamente, invierà all'utente un riepilogo delle conversazioni intrattenute con il truffatore. Per ricevere ulteriori informazioni, ci si può collegare direttamente al sito dell'azienda.