Un umanoide spaventosamente realistico chiamato Erica è stato presentato in Giappone, il divario tra uomo e macchina sembra ridursi. I robot possono essere in grado di eseguire calcoli complessi in pochi secondi, ma non possono provare emozioni reali come un essere umano, almeno non ancora. Un passo importante verso il futuro è però stato realizzato in Giappone, dove un robot di nome Erica riesce a imparare dall'interazione con gli umani.

Il robot di nome Erica

I costruttori dicono che Erica è destinata a ridurre la linea che separa l'intelligenza artificiale e gli esseri umani, affermando che il robot desidera ardentemente l'interazione umana, ama imparare e ha un'Anima.

Può persino raccontare barzellette, dice il dottor Hiroshi Ishiguro, che si definisce "padre" di Erica. Il Doctor Dylan Glas, invece, è l''architetto' del robot e per due anni ha lavorato sulla sua 'mente e personalità', così ha raccontato nel documentario del The Guardian: "Erica è molto entusiasta di interagire con le persone, non vede l'ora di farlo. Penso che sia molto interessata a conoscere il mondo esterno". Al momento Erica non riesce a muovere braccia e gambe e ha solo "20 gradi di libertà". Ma riesce comunque a capire da dove viene il suono, sa con chi sta parlando e può seguire le persone che camminano in una stanza. La sua pelle di silicone e i suoi movimenti facciali vivi danno l'impressione di interagire con una persona reale.

Il robot è così intelligente che ha anche commentato il documentario fatto su di lei: "Penso che socialmente io sia come una persona: quando le persone vengono a parlare con me, penso che si rivolgano a me come una persona, in un modo diverso rispetto a rivolgersi a un cane o a un tostapane".

L'anima di Erica

Il discorso dell'anima è da ricercare nella cultura giapponese, difatti la dott.ssa Ishiguro ha aggiunto: "In Giappone non facciamo mai distinzioni tra persone e altri: fondamentalmente pensiamo che ogni cosa abbia un'anima, quindi crediamo che Erica abbia un'anima".

Sicuramente il robot è spaventosamente efficiente, grazie a 14 sensori di profondità a infrarossi, per tracciare dove le persone sono nella stanza e capacità di riconoscimento facciale. L'imponente progetto fa parte di uno più grande chiamato JST Erato, che è uno dei rami scientifici altamente finanziati in Giappone. Secondo i creatori Erica è attualmente il robot più simile all'uomo mai realizzato.