Eccezionale notizia quella che arriva dall'Istituto TeCIP, un nuovo dispositivo elettronico in grado di inviare attraverso le fibre ottiche segnali più complessi, rendendo in futuro le comunicazioni ancora più efficienti.

Una svolta positiva per la ricerca Made in Italy

L'Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, assieme al Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (Cnit), annuncia che, attraverso il progetto europeo 'Flagship Graphene', possono dimostrare la fattibilità che un dispositivo estremamente piccolo è in grado di convertire i segnali da elettronici a ottici, aumentando le possibilità della tecnologia stessa in campi oggi ancora non raggiunti.

In sostanza, si tratta di un modulatore ottico di fase costruito con grafene e silicio, della misura non superiore al mezzo millimetro, e che può essere ulteriormente ridotto sino al decimo di millimetro. Ma la parte più importante sta nel fatto che questa microscopica nuova tecnologia riuscirà a trasmettere segnali complessi, il che renderà tutte le comunicazioni future, da internet, alla Telefonia classica, ultra veloci e dalle prestazioni sbalorditive. La scoperta è paragonabile all'avvento dei primi microchip, i quali a loro tempo soverchiarono la precedente tecnologia di trasmissione dati.

Stare al 'passo' è diventato imperativo

Il microchip, come riportato da Nature Photonics, è nato in Italia e Giampiero Contestabile, uno degli autori del TeCIP, spiega: "La nostra ricerca dimostra che questi dispositivi possono diventare estremamente piccoli e compatti e sopratutto a basso consumo energetico".

La ricerca di processori sempre più piccoli e potenti rimane la chiave di gran parte dei progetti mondiali. In particolare però questo progetto segna una svolta storica per il vecchio continente, visto che è possibile che la seconda generazione di super computer sarà targata UE. Contestabile prosegue ipotizzando che questa ricerca potrebbe, nel giro di 5 o 10 anni, rivoluzionare completamente la connettività globale, super potenziando le trasmissioni ottiche, potendo inoltre rendere più rapide ed efficienti anche le connessioni elettroniche.

Se si tiene conto che l'Italia negli ultimi anni non ha investito in ricerca e sviluppo quanto gli altri colleghi europei, quello del TeCIP è un traguardo notevole, ma è stato possibile solamente grazie ad un finanziamento di 1 miliardo di euro per i prossimi 10 anni, emesso dal parlamento di Bruxelles a favore appunto del progetto 'Flagship Graphene'.

Il Grafene è la chiave del progetto

Il futuro dello sviluppo tecnologico del continente europeo appoggia su un foglio spesso un atomo. Questo è ciò che serve alla tecnologia sviluppata dal TeCIP di Pisa per funzionare. La finalità del progetto europeo è quello di sviluppare a pieno le potenzialità del grafene e di altri materiali bidimensionali, incrementando così le possibilità delle future tecnologie europee.

Il grafene è il materiale più sottile che si trovi in natura. La sua forma, resistenza e stabilità possono essere utilizzati per creare materiali mai visti prima, scatenando una rivoluzione tecnologia paragonabile all'utilizzo, nel secolo scorso, dei polimeri per produrre la plastica. La ricerca sul grafene potrebbe portare alla costruzione di batterie che possono immagazzinare molta più energia, abbassando drasticamente i tempi di ricarica. Secondo questa prospettiva un'altra rivoluzione tecnologica, quella delle auto elettriche, potrebbe prendere definitivamente piede.