Scoprire se il proprio profilo sia stato o meno spiato da Cambridge Analytica si può. Basta un click e tutto è risolto. Facebook ha infatti pubblicato apposite istruzioni, qualche rigo che spiega cosa succede e cosa sia la vasta operazione CA e un tool per avere conferma se il proprio account sia stato preso in esame o meno. In poche parole se l'utente o qualche "amico" ha effettuato l'accesso su This is Your Digital Life c'è da preoccuparsi. In alternativa, nel riquadro ci sarà specificato che non risulta alla piattaforma Facebook che le informazioni personali siano state condivise con CA.
Le domande della Commissione Giustizia e Commercia del Senato a Zucherberg
Tutto chiaro, dunque. Intanto il leader del colosso americano continua ad essere nell'occhio del ciclone. Mercoledì mattina ha risposto alle domande della Commissione Giustizia e Commercio del Senato. L'ex giovane studente che ha inventato la più grande piattaforma social, ha assorbito fino ad oggi tutte le polemiche come una spugna e davanti alla commissione ha risposto a 5 ore di domande, cercando di evitare ogni tipo di trappola. Completo blu, cravatta azzurra e camicia bianca. Anche un giovane sicuro e determinato come lui, sempre apparso ai media con maglietta o jeans si è dovuto conformare alle alte cariche del Paese.
Sempre compito ed educato, anche quando ha risposto a domande sul funzionamento base Facebook.
La stampa americana ha riportato come sia stata però inadeguata la stessa Commissione nel porre domande, anche banali, sull'uso della stesso social network. Secondo la Cnn, Zuckerberg sarebbe uscito bene dall’audizione perché molti senatori non avevano idea di come funzioni Facebook.
Inutile, quindi la sua audizione, dato che con quella testimonianza non avrebbero poi trovato alcun riscontro positivo per le loro indagini.
La risposta di Cambridge Analytica
Martedì, invece, la stessa Cambridge Analytica ha diramato una nota con la quale prende le distanze da varie illazioni. "Non abbiamo hackerato Facebook né influenzato il voto per la Brexit
Nella sua versione della vicenda, la società ha spiegato di aver ricevuto i dati con il consenso della società di ricerca GSR (General Science Research).
Quest'ultima li avrebbe ottenuti legalmente tramite un programma fornito da Facebook. Qualche centinaio di aziende hanno utilizzato i dati della piattaforma social in modo simile. Per essere chiari - aggiunge - Cambridge Analytica non ha preso o pubblicato in maniera illegale o in modo non appropriato dati con altri. CA "non ha infranto i regolamenti Fec". Una difesa di 10 punti, in cui la società spiega che ha neanche utilizzato i dati GSR o derivati di questi dati per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America. Aggiunge inoltre che le affermazioni diffuse, sempre dalla GSR, per la campagna di Trump sono semplicemente false e che Cambridge Analytica ha solo fornito dati che riguardavano sondaggi e analisi marketing per la campagna dell'attuale presidente.