"Whatsapp non è gratis ed il divieto di utilizzo ai minori di 16 anni ne è la prova inconfutabile", questa la dichiarazione di uno degli esponenti del Team Digitale che lavora ed opera all'interno di Palazzo Chigi, Guido Scorza, in riferimento alle modifiche apportate al contratto di utilizzo di una tra le applicazioni di messaggistica istantanea utilizzate in tutto il mondo, se non forse l'unica ad aver superato di gran lunga il resto delle applicazioni. La società che gestisce Whatsapp si è adeguata alla General Data Protection Regulation (conosciuta come GDPR) e che raccoglie tutto un insieme di norme atte a salvaguardare la riservatezza dei dati sensibili dei singoli utenti, ma non lo ha fatto solo per questo semplice scopo.

Stando alle dichiarazioni di Guido Scorza, la società avrebbe approfittato di alcune normative esclusivamente per i propri interessi economici.

Perché Whatsapp non è davvero gratuito?

Fino a questo momento, quasi tutti hanno pensato che la nota e rinomata App di messaggistica istantanea, Whatsapp, fosse gratuita (soprattutto da quando è stato eliminato il pagamento annuale per il suo utilizzo), ma non è propriamente così. All'interno della GDPR (General Data Protection Regulation) non si parla affatto di escludere i minorenni dall'utilizzo delle varie applicazioni quali Facebook o, in questo caso, Whatsapp, ma semplicemente di evitare l'utilizzo dei dati sensibili dei soggetti minorenni, o con età inferiore ai 16 anni, per fini economici e pubblicitari.

In parole povere, le applicazioni possono essere utilizzate, ma le aziende non possono divulgare i dati sensibili dei soggetti minorenni per inviare loro pubblicità ed offerte varie. "La società, non potendo sfruttare i dati personali degli utenti per i propri fini economici, decide di impedirne l'utilizzo", con questa affermazione, Guido Scorza cerca di smascherare la realtà dietro le semplici dichiarazioni dell'azienda.

Questo lascia trasparire come l'utilizzo della App stessa non sia realmente gratuito, e soprattutto è dimostrazione del fatto che l'azienda vuole utilizzare la propria creazione esclusivamente per avere profitto in termini di denaro. Non potendo dunque sfruttare le generalità degli utenti di età inferiore ai 16 anni per i propri scopi, Whatsapp ha deciso quindi di impedire l'utilizzo dell'applicazione a questa cerchia di utenti.