Si chiude un altro capitolo della battaglia legale "Apple vs Samsung", per quanto riguarda la violazione di brevetti. Il colosso asiatico, infatti, dovrà risarcire 539 milioni di dollari alla società fondata da Steve Jobs.
Spesso si dice che "in amore e in guerra tutto è lecito", ma stavolta sembra che l'antico proverbio latino non abbia avuto conferma poiché, dopo il lungo contenzioso legale che Apple ha approntato verso Samsung in questi anni, a causa di presunte irregolarità riscontrate nell'attività dell'azienda sudcoreana, proprio oggi la società della "mela" sarebbe riuscita a spuntarla.
Una battaglia infinita
Per capire a fondo le ragioni di questa storica rivalità che sussiste tra i colossi dell'hi-tech, bisogna tornare al 2011, quando per la prima volta Apple ha denunciato il presunto furto di brevetti. La cifra richiesta come risarcimento dopo un anno di processi era di circa 2 miliardi di dollari, ma Samsung si è ribellata fin da subito, portando avanti la sua contro-battaglia giudiziaria. In un secondo momento, Apple avrebbe rivisto verso il basso la sua richiesta iniziale, portandola a 1 miliardo di dollari.
La società sudcoreana, però, ha continuato a ribattere, sostenendo che si trattasse di un importo giusto, e che la risoluzione dell'intera questione avesse un "valore" di circa 28 milioni di dollari.
Risultato? Ricorso respinto, con l'azienda di Cupertino che ha affermato di aver calcolato anche i potenziali introiti che sarebbero entrati con la vendita di un singolo iPhone.
Il contenzioso, ad oggi, si è concluso con una giuria di San Josè (California) che ha condannato Samsung a versare alla storica rivale 539 milioni di dollari come risarcimento.
Questa decisione ha fatto storcere il naso ai vertici della "mela", che si sono visti ridurre pesantemente le loro richieste iniziali.
Violazioni bilaterali?
Tra i brevetti che sarebbero stati trafugati da Samsung a Apple, ci sarebbe il sistema "scroll to unlock" (si parla di un danno di 120 milioni di dollari solo per questo), e alcuni aspetti riguardanti "multi-touch", navigazione e modalità di zoom, introdotti dalla società di Cupertino da diversi anni.
In sintesi, si parla di violazioni su 3 brevetti sul design e 2 riguardanti utility: un grave colpo. L'azienda statunitense, a sua volta, non sarebbe esente da colpe, poiché anche Samsung ha denunciato un furto (sempre di brevetti) durante un processo. Infatti, in questi anni, Apple ha dovuto risarcire al suo competitor 158mila dollari di danni per aver infranto involontariamente uno dei suoi brevetti. In ogni caso, anche per quanto riguarda la recente vittoria della società americana, la vicenda sembra essersi tutt'altro che chiusa, e in futuro potrebbero esserci ulteriori sviluppi.
Le vere vittime
Tuttavia, quando l'ispirazione si trasforma in "copia", a perderci è soprattutto l'utenza che, attirata dal marchio, acquista un prodotto che poi non si rivela all'altezza delle aspettative o al passo con gli emergenti Huawei, Xiaomi, Dell che riescono ad ottenere ottimi risultati sul mercato (sfruttando anche la sfiducia di una parte della clientela di Apple e Samsung) con prodotti all'avanguardia, economici e di buona qualità.