Facebook ha reso noto di aver sospeso dalla piattaforma del social 200 app che potrebbero aver usato in modo improprio i dati personali degli utenti. La notizia è riportata in un comunicato diffuso da Ime Archibong, vicepresidente di Facebook con la delega per i prodotti in partnership, nel quale si riporta che le 200 applicazioni sospese saranno ora oggetto di ulteriori verifiche sull’utilizzo dei dati raccolti e, nel caso in cui venga accertata una condotta anomala, faranno definitivamente bandite dal social.
Uso dei dati in modo improprio, Facebook corre ai ripari e sospende 200 app
Era stato lo stesso fondatore del social, Mark Zuckerberg, ad annunciare, lo scorso 21 marzo, un’indagine sul corretto utilizzo dei dati personali degli utenti dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, ed ora ne vengono annunciati i primi risultati. Dopo aver ‘indagato’ migliaia di app che operano su Facebook, infatti, circa 200 hanno evidenziato comportamenti impropri e sono state momentaneamente sospese dalla piattaforma in attesa dei risultati di ulteriori verifiche.
“Il lavoro per individuare tutte le app che potrebbero aver usato in modo improprio i dati personali raccolti richiederà molto tempo”, fa sapere Archibong che ha però precisato anche che team di esperti stanno lavorando per compiere tutte le verifiche del caso il più rapidamente possibile.
Per quanto riguarda le 200 app sospese, non pare che, al momento, Facebook sia intenzionato a rivelarne i nomi, anche se ha fatto sapere che, nel caso in cui i comportamenti illeciti siano accertati, gli utenti saranno avvisati personalmente.
Un nuovo scandalo si profila quindi all’orizzonte per Facebook in quanto, le 200 app sospese ,potrebbero essere solo la punta di un iceberg che potrebbe rivelare ulteriori falle nel sistema di protezione dei dati personali degli utenti del più diffuso social network.
Come cambierà Facebook dopo la scandalo di Cambridge Analytica
Nonostante lo scandalo di Cambrydge Analytica, la società accusata di aver utilizzato i dati degli utenti Facebook per orientarne le intenzioni di voto nel corso della campagna presidenziale americana e che ha portato Zuckerberg a deporre di fronte al Congresso, il business della società di Menlo Park non sembra averne risentito.
I dati della trimestrale presentata ad aprile presentano, infatti, una crescita di tutti gli indicatori con un fatturato a +49% e un utile a +63% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.
Dati che, evidentemente, certificano la fiducia di utenti ed investitori nel piano di riorganizzazione voluto dal Zuckerberg per imprimere una svolta alla gestione dei dati del social network e che prevede la riorganizzazione del business in tre diversi rami: uno dedicato alle “family app” (Facebook, Messenger, WhatsApp e Instagram), uno che sarà riservato alle nuove piattaforme ed un terzo che si occuperà in maniera specifica di pubblicità e, appunto, sicurezza.