Il progetto Graphene Flagship comincia a dare i suoi frutti: un'inaspettata proprietà del materiale monostrato potrebbe gettare le basi per avere delle trasmissioni dati molto più ampie e in tempi decisamente ridotti. "Il grafene è un materiale che non finisce mai di sorprenderci", ha affermato il prof. Giulio Cerullo del Politecnico di Milano.

Armoniche ottiche e colori

La scoperta ruota attorno alla produzione di armoniche ottiche: questo procedimento ottico non lineare avviene quando una fonte di luce laser ad elevata intensità si "scontra" con la superficie di un materiale.

Interagendo, vengono emanate da quest'ultimo delle armoniche visibili, ovvero colori. Nel caso del grafene (il materiale in questione), è stata fatta interagire una fonte di luce infrarossa, che ha dato vita a luce visibile alla terza armonica ottica; ciò vuol dire che la frequenza della luce generata dal materiale è il triplo di quella incidente (luce infrarossa).

La chiave dell’importante scoperta è nell'intensa luce visibile prodotta dal materiale.

L'inaspettata scoperta

I ricercatori hanno capito che quest'intensa luce può essere gestita o, per meglio dire, accesa o spenta come se si trattasse di un semplice interruttore.

Ciò è possibile attraverso l'applicazione di un campo elettrico, o comunque di una tensione sul materiale.

Si tratta di una proprietà sensazionale del grafene che, nonostante la sua struttura monostrato composta solo da atomi di carbonio e duecento volte più sottile di un capello, riesce ad avere una reazione davvero elevata a questo processo.

Grandi investimenti per grandi risultati

Lanciato nel 2013, il progetto Graphene Flagship è considerato uno dei più dispendiosi investimenti di ricerca mai fatti fino ad ora, raggiungendo la somma di un miliardo di euro in un lasso di tempo di circa dieci anni.

L'obiettivo è quello di portare il grafene ad un utilizzo molto più vicino alla società e alle industrie, considerate le numerose applicazioni a cui il materiale potrebbe prestarsi, con conseguente beneficio all'economia dell'Unione Europea, e alla costituzione di nuovi posti di lavoro. Primo fra tutti, il settore delle telecomunicazioni: infatti sarà possibile impiegare questo materiale per lo sviluppo di dispositivi che ricorrono a frequenze ottiche - non ancora utilizzate fino ad ora - per riuscire a trasferire un'enorme mole di dati in meno tempo. Impressionante, vero?