Ed alla fine anche Twitter è finita nell'occhio del ciclone. A seguito di una falla nella sicurezza del sistema interno, l'azienda ha invitato tutti i suoi iscritti a modificare la password dei loro account. Nato nel 2006, Twitter deve il suo nome al verbo "to tweet" che significa cinguettare; da allora la piattaforma di microblogging ha dato il benvenuto a milioni di utenti evolvendosi in un importante mezzo di informazione e di giornalismo partecipativo.

La falla del sistema

Pare che il problema sia scaturito dal fatto che le password degli utenti siano state temporaneamente memorizzate in chiaro nel sistema interno.

Come spiega uno dei creatori del social network, normalmente si fa in modo che le password degli utenti vengano memorizzate e criptate per essere rese illeggibili anche da chi gestisce il sistema. Ieri per qualche minuto questo protocollo si è fallato e le password sono state memorizzate in chiaro, divenendo quindi visibili a chiunque avesse accesso. Twitter rassicura che il problema è stato superato senza conseguenze nel giro di pochissimo tempo e non c'è pericolo che qualche password sia stata rubata. Nessuna fuga di dati quindi, la privacy degli utenti è al sicuro. Ma un eccesso di zelo ha portato i fondatori ad invitare tutti al cambio della password per accedere al proprio profilo social.

La privacy su Twitter

Non dobbiamo dimenticare che Twitter, come tutti gli altri social network in circolazione, è una piattaforma pubblica, di conseguenza ogni qualvolta decidiamo di twittare qualcosa, il nostro post potrebbe essere letto e condiviso potenzialmente da milioni di persone. L'azienda si è dotata negli anni di una propria politica legata alla privacy degli utenti.

Attraverso le impostazioni, è possibile scegliere quanto restare “nascosti” dalla community degli utenti, quali dati condividere e quali mantenere riservati.

Buone pratiche per la propria sicurezza

Oramai la nostra è una società in cui condividere è diventato il nostro primo pensiero: qualunque sia la situazione che viviamo essa assume importanza solo se condivisa e soprattutto se, di conseguenza, diventa "popolare", se fa notizia.

L'importanza di essere "social" ci ha fatto dimenticare quanto importante sia il nostro diritto alla privacy, alla riservatezza. Sarebbe opportuno non condividere i nostri dati sensibili sui social, a prescindere dalla fiducia che riponiamo o meno nei sistemi di sicurezza delle aziende di social network.