Organismi metà robot e metà umani? Forse non è più fantascienza. Il "cyborg" (che si limita alla sola articolazione delle dita) è stato sviluppato da scienziati di tre istituti giapponesi (l'International Research Center for Neurointelligence, l'Institute of Industrial Science dell'Università di Tokyo e il Department of Mechanical Engineering dell'Università Keio) coordinati da Shoji Takeuchi.

Come funziona

Il dispositivo è un robot bioibrido che integra meccanismi artificiali con fibre muscolari organiche. Gli studiosi sono stati in grado di superare i limiti che erano stati incontrati in altri esperimenti di questo genere grazie alla struttura che hanno voluto dare alla macchina.

I muscoli, infatti, sono stati pensati come coppie antagoniste, in cui una fibra si contrae mentre l'altra si rilassa. Questa configurazione permette alle cellule di lavorare correttamente e senza incorrere nel deterioramento muscolare causato dalle trazioni. I muscoli che sono stati impiantati nella struttura del robot non arrivano da fibre esportate da un tessuto vivente, bensì sono state coltivate in una struttura di aerogel, questo permette una maggiore flessibilità di utilizzo poiché le dimensioni sono fatte su misura in base all'utilizzo.

Il robot consiste di due dita mosse da muscoli striati attivati all'occorrenza da impulsi elettrici, che riescono ad imitare più fedelmente i movimenti naturali delle articolazioni rispetto agli attuatori meccanici.

La struttura è in grado di afferrare e interagire con vari oggetti. Il lavoro della squadra di Takeuchi è riuscito a funzionare correttamente per una intera settimana, il che, sebbene sembri poco, è un notevole passo avanti rispetto alle 42 ore di attività di robot bioibridi che non usano la stessa tecnologia, in più la ricerca è solo agli inizi.

Risultati

Utilizzare attuatori organici in articolazioni artificiali garantisce più resistenza ed efficienza alla macchina e le consente di riprodurre più fedelmente i movimenti naturali delle articolazioni. Al momento i ricercatori nipponici hanno impiantato le loro "coltivazioni" di muscoli solamente in piccole strutture, ma l'obiettivo per il futuro è quello di integrarli in meccanismi più complessi, come ad esempio una mano, in modo da poter ottenere risultati straordinari per quanto riguarda la libertà di movimento.

La robotica, quindi, sta facendo passi enormi nella creazione di robot sempre più "umani" e, sommando il parallelo sviluppo delle intelligenze artificiali, un futuro in cui gli androidi saranno indistinguibili dalle persone è sempre più vicino.