Intelligenza artificiale o intelligenza umana? Rivoluzione tecnologica o capacità umane? Insomma, macchine o uomo? La sperimentazione sta prendendo piede nella vita dell'uomo in maniera preponderante e, passo dopo passo i risultati raggiunti ci invitano a riflettere sui limiti e sui vantaggi che l'innovazione tecnologica sta apportando ormai in tutto il mondo.

La sperimentazione arriva a San Giovanni Rotondo

Se è vero che sperimentare è voglia di progredire, di innovare e di sfidare i limiti umani, questa volta la sfida si spinge davvero a limiti estremi.

Ed ecco allora arrivare tra i corridoi dei reparti della Casa sollievo della sofferenza, a San Giovanni Rotondo, i primi esemplari di robot umanoidi. Nato dalla collaborazione tra l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e le aziende di intelligenza artificiale Konica Minolta e Softbank, il progetto mira alla diffusione, in Italia e negli ospedali francesi, di tecnologie che possano supportare il lavoro medico tra le corsie ospedaliere.

Conosciamo meglio i robot

I robot utilizzati per la sperimentazione sono due. Pepper, definito più un 'robot commerciale', è stato utilizzato per monitorare i pazienti e per un primo soccorso in caso di necessità, con conseguente allerta del medico; R1 è un robot più 'umanizzato', con capacità di interazione con l'essere umano.

Lo scopo è quindi quello di renderlo il più idoneo possibile alla cura del paziente e all'assistenza personale, nonché di renderlo empatico e in grado di comprendere le emozioni del paziente cui presta le proprie cure. Come precisa il responsabile del laboratorio della Konica Minolta di Roma, Francesco Puja, "sarà utilizzato in ospedale anche per capire le emozioni e lo stato fisico del paziente.

Durante l’interazione potrà inoltre raccogliere dati utili per fare una prima diagnosi".

Intelligenza umana o intelligenza artificiale, il dubbio

Non ci resta che interrogarci sui vantaggi e sui limiti della ricerca. Se la sperimentazione apporta un visibile e palpabile vantaggio, in questo caso medico ed ospedaliero, vero è che la scelta di sostituire intelligenze artificiali alla sensibilità e al tatto umano può sembrare discutibile.

Come vero è che le 'emozioni' robotiche, seppure con caratteristiche piuttosto umanizzate, solo naturalmente molto lontane da quelle umane. Siamo certi che la discussione su umani e umanoidi non terminerà qui e sarà alimentata da nuove e crescenti ricerche tecnologiche.