In un passo strategico destinato a ridefinire il rapporto tra entertainment tradizionale e generative AI, Disney ha annunciato l’11 dicembre 2025 un accordo triennale con OpenAI, accompagnato da un investimento in equity pari a un miliardo di dollari. La partnership prevede l’inclusione di oltre 200 tra i suoi più iconici personaggi – provenienti da Disney, Pixar, Marvel e Star Wars – nelle creazioni generate da Sora e ChatGPT Images. L’intesa rappresenta un’evoluzione nella posizione del colosso dell’intrattenimento nei confronti dell’AI generativa, ora vissuta non solo come rischio, ma anche come opportunità.
Il cuore dell’accordo: licenze e investimenti
Secondo TechCrunch, OpenAI potrà utilizzare costumi, veicoli, ambientazioni e versioni animate o illustrate di personaggi quali Mickey Mouse, Ariel, Belle, Simba, Baymax, Captain America, Groot, Darth Vader e tanti altri. Il patto non comprende tuttavia l’uso delle voci o dell’immagine reale dei talenti, una misura cautelativa per tutelare i diritti personali.
Contestualmente, Disney diventerà uno dei principali clienti di OpenAI, sfruttando le sue API per sviluppare nuovi strumenti e servizi, sia per Disney+ sia per le operazioni interne, incluso l’impiego di ChatGPT a uso aziendale.
Integrazione dei contenuti su Sora e Disney+
Sora, l’app di generazione video di OpenAI lanciata a settembre (già disponibile su ChatGPT Plus/Pro a fine 2024), potrà dunque produrre video personalizzati con personaggi famosi, a partire dai primi mesi del 2026.
Alcuni di questi contenuti generati dagli utenti saranno selezionati e trasmessi tramite Disney+, ampliando la convergenza tra user-generated content e piattaforma proprietaria.
Responsabilità, diritti e contesto industriale
Bob Iger, CEO di Disney, ha sottolineato l’attenzione al bilanciamento tra innovazione e protezione dei creatori: «proteggeremo i diritti dei creatori e delle loro opere». Sam Altman, CEO di OpenAI, ha definito l’intesa un esempio di collaborazione responsabile tra tecnologia e industria creativa.
Il movimento segna una svolta significativa rispetto alle battaglie legali recenti: Disney aveva infatti agito contro piattaforme quali Midjourney, Character.ai e persino Google, per l’uso indebito dei suoi asset protetti.
Dimensione finanziaria e strategicità
Oltre all’esborso di 1 miliardo di dollari in equity, Disney acquisisce warrant per acquistare ulteriori quote azionarie in OpenAI. Per OpenAI, questa è la prima grande partnership con un contenuto proprietario così esteso, rafforzando il modello «partner first» nella sua strategia di crescita.
Per Disney, l’accordo apre nuove vie per innovare la fruizione e la creazione di contenuti, avvicinando il pubblico all’AI in modo interattivo e narrativamente ricco. L’evoluzione del lungo formato verso clip generati a partire da prompt testuali crea nuove opportunità editoriali e commerciali.
Implicazioni per il futuro della narrazione e dell’AI
L’accordo scardina la tradizionale dicotomia tra creatori e piattaforme AI: ora esiste un terreno comune in cui l’AI può amplificare la creatività, se inserita in un quadro di regole, licenze e responsabilità condivise.
Il contenuto generato da Sora con personaggi Disney introduce una nuova forma di storytelling partecipativo, in cui i fan diventano co-autori potenziali, e il valore della narrazione si espande oltre la produzione centralizzata.
In prospettiva, l’accordo potrebbe aprire un nuovo modello per l’integrazione tra media proprietari e IA generativa, fungendo da benchmark per altri grandi player del settore. L’approccio «licenziato e regolato» diventa un antidoto ai rischi di deepfake, falsi o contenuti impropri, sostenendo la fiducia dell’audience nei media digitali.