DJI ha presentato Avata 2 come evoluzione tecnologica del suo drone FPV pensato per un pubblico che cerca riprese immersive senza rinunciare a una certa semplicità d’uso. Il nuovo modello arriva a distanza di tempo dal primo Avata e introduce diverse novità tecniche.

Design e struttura: continuità con piccoli miglioramenti

A livello estetico, DJI Avata 2 mantiene un’impostazione molto simile al modello precedente. La struttura compatta con protezioni integrate per le eliche resta uno degli elementi distintivi, pensato per aumentare la sicurezza durante il volo in ambienti chiusi o complessi.

Nel nuovo modello, tuttavia, il peso risulta leggermente ottimizzato e la distribuzione delle masse appare più equilibrata. Questo si traduce in una maggiore stabilità nelle manovre rapide e in una gestione più fluida delle accelerazioni rispetto al primo Avata.

Qualità video: il vero salto generazionale

Il miglioramento più evidente riguarda la qualità delle riprese. DJI Avata 2 supporta registrazioni fino a 4K con un frame rate più elevato rispetto alla prima generazione, offrendo immagini più fluide e dettagliate.

Anche il sensore è stato aggiornato, con una gestione migliore delle condizioni di luce variabile. Nei confronti diretti, Avata 2 mostra una gamma dinamica più ampia e una riduzione del rumore nelle scene con illuminazione non ottimale, uno dei limiti principali del modello precedente.

Esperienza di volo e controlli

Sul piano del pilotaggio, DJI Avata 2 introduce una risposta più precisa ai comandi, soprattutto nelle modalità avanzate. La latenza risulta ridotta, aspetto fondamentale per un drone FPV, e la sensazione di immersione è più marcata.

Il primo Avata restava comunque accessibile anche ai meno esperti, ma Avata 2 riesce a mantenere questa caratteristica migliorando al tempo stesso la reattività per chi ha già una certa esperienza di volo.

Autonomia e gestione della batteria

L’autonomia resta uno degli aspetti più delicati per i droni FPV. Avata 2 mostra un miglioramento contenuto ma concreto rispetto al modello precedente, con una durata leggermente superiore in condizioni di utilizzo standard.

Non si tratta di una rivoluzione, ma di un affinamento che consente sessioni di volo più stabili e meno penalizzate dal calo di prestazioni nella fase finale della batteria, problema segnalato da alcuni utenti della prima versione.

Sicurezza e stabilizzazione

Dal punto di vista della sicurezza, restano fondamentali le protezioni fisiche delle eliche, che rendono il drone adatto anche a contesti indoor, un ambito in cui il primo Avata aveva già dimostrato una buona affidabilità.

Considerazioni finali

Il confronto tra DJI Avata 2 e il primo Avata evidenzia che il nuovo modello migliora soprattutto su qualità video, fluidità di volo e gestione dell’immagine.