Secondo il Wall Street Journal, la Apple avrebbe commissionato ai suoi fornitori la produzione (entro il 30 dicembre) di circa 70/80 milioni di iPhone 6. Da questo dato emerge, dunque, un grande ottimismo per le vendite del nuovo gioiellino della Mela. L'ordine, infatti, risulta essere di gran lunga superiore ai 50/60 milioni di iPhone 5S e 5C dello scorso anno.

Stando alle prime indiscrezioni, il numero 6 di casa Apple, sarà disponibile in 2 modelli: uno con schermo da 4,7 pollici e il secondo da 5,5 pollici che, molto probabilmente, approderanno sul mercato in due momenti diversi.

Però, le buone notizie non finiscono qui! In attesa di godersi il nuovo successo, arrivano ulteriori dati gratificanti dal mercato della telefonia. La Apple supera di gran lunga le attese con un bel balzo delle vendite di iPhone.

Un dato in controtendenza con quelli dei diretti concorrenti. Microsoft, infatti, rallenta notevolmente, registrando un calo di utile netto pari al 7,1%. A pesare, invece, sui conti Redmond è proprio Nokia, il cui impatto negativo rischia di offuscare completamente le ottime performance di software come Windows e Office.

La Apple, però, non si distingue dai suoi rivali solo per dati positivi: c'è una macchia nera sui prodotti della Mela, almeno per quanto riguarda il nostro Paese!

Apple Italia ha, infatti, ha aumentato tutti i prezzi di iPhone, iPad, Mac e degli altri dispositivi! Questa decisione viene presa a seguito della pubblicazione del decreto che prevede l'aggiornamento delle tariffe per l'equo compenso, firmata dal ministro Franceschini.

L'ufficio stampa di Apple ha dichiarato di aver dovuto adeguare i prezzi dei suoi prodotti alle nuove tariffe per il copyright previste, appunto, dal decreto.

Nonostante questo piccolo 'neo', però, la società non sembra affatto preoccupata per i presenti e futuri profitti, dati gli ottimi risultati raggiunti fino ad ora. Al contrario, sicuramente tutti gli appassionati e non, dei prodotti con il simbolo della mela saranno pronti ad esporre lamentele per quest'ultima azione, su cui l'azienda non ha potuto fare altro che adeguarsi.