Whatsapp è conosciuto per essere un servizio di messaggistica che garantisce ai propri clienti di conversare, nonostante spesso sul colosso si abbattano una serie di bufale, nate con la finalità di scoraggiare magari l'utilizzo del servizio per l'invio e la ricezione di messaggi. L'applicazione comunque non perde tempo a commentare le fake news preferendo concentrarsi su una serie di aggiornamenti per annunciare una novità ogni due o tre mesi praticamente, cosi come fatto anche da Instagram.

Allerta: ennesima fake news su WhatsApp

I più esperti di WhatsApp ed in generale di Tecnologia raramente si lasciano prendere in giro da messaggi bufala con mittente qualcuno non collegato direttamente all'app, come fatto da chi ha messo in circolo l'avviso secondo il quale dal 13 gennaio WhatsApp torni a pagamento e quindi non più gratuito.

SI parla di un messaggio virale da condividere con almeno 20 contatti per poter continuare ad usufruire del servizio non pagando nulla. Una volta raggiunte le venti persone l'avviso sostiene che lo Smartphone capisca l'azione e riporti il servizio non a pagamento.

E' facile capire però come quella appena citata altro non sia che una delle tante bufale in circolo inerente l'applicazione. Quest'ultima ha trovato rapida diffusione sotto forma di messaggio poiché rivela come anche alcuni TG abbiano commentato il cambiamento, anche se tale affermazione risulta ad oggi priva di riscontro poiché mai annunciata dai media o dai piani alti del colosso nato negli Stati Uniti.

Le bufale dietro l'angolo

Sono diverse le fonti che mettono in guardia gli utenti, ma si vede che questi non bastano: molti clienti in preda al panico diffondono il messaggio facendolo diventare virale dandogli quella credibilità che fondamentalmente manca, mettendo cosi in apprensione anche chi ha ben chiaro le catene connesse al servizio di scambio messaggi.

Sia WhatsApp che Mark Zuckerberg non hanno infatti emesso mai alcun comunicato anzi, su diversi social network e blog, arrivano continuamente avvisi di prestare attenzione. Non leggendo da fonti verificate alcun tipo di comunicato su presunte novità all'app non si deve credere a determinate notizie fasulle virali sul web.

L'uso di WhatsApp a pagamento per il momento fa parte delle invenzioni di qualche utente, assolutamente non collegato con il colosso di messaggistica di Zuckerberg, recentemente protagonista di alcune interessanti rivelazioni non sull'app dei messaggi bensì su Facebook, ma sempre usando i canali ufficiali per comunicare a tutti le intenzioni o i cambiamenti.

Terminiamo dicendo che sono proprio i canali verificati del colosso l'unica fonte a cui credere, spedendo tutto il resto dei messaggi o degli inviti dubbiosi che si ricevono nell'apposita casella della notizia bufala.