#Whatsapp ha cambiato il modo di comunicare dell'umanità. È l'app iconica di come gli smartphone si siano inseriti in maniera prepotente nella quotidianità dell'uomo. Bastano davvero pochi secondi per recapitare a chi sta dall'altra parte del mondo un messaggio testuale, una nota vocale, un video, una foto o persino un files. Oggi le alternative non mancano e spesso sono anche valide, ma stando ai numeri degli store non si riesce a non notare quanto il livello di diffusione di Whatsapp sia attualmente poco raggiungibile dai concorrenti.

Un successo di questo livello non poteva che finire sotto la lente dell'Unione Europea, a maggior ragione dopo l'ampio e acceso dibattito planetario derivante dai fatti che hanno coinvolto la gestione della privacy e il trattamento dei dati di Facebook.

Whatsapp e il Gdpr

Come si può facilmente intuire, Gdpr è un acronomico. La dicitura estesa è General Data Protection Regulation e a partire dal prossimo 25 maggio sarà attivo in tutta Europa. Si occupa di disciplinare il trattamento dei dati personali e per forza di cose investirà Facebook e soprattutto Whatsapp. Il cambiamento più rilevano è rappresentato dal divieto per i minori di 16 anni di utilizzare l'applicazione. Una rivoluzione in piena regola per usi e costumi di milioni di adolescenti europei che, ben prima di quell'età, hanno acquisto l'abitudine ad utilizzare la popolare app di messaggistica. Ad oggi si attende di capire attraverso quali parametri si potrà fare in modo di evitare che i minori dell'età stabilita riescano ad aggirare quella che sarà una mera dichiarazione da fare.

Resta da capire se saranno introdotti nuovi strumenti idonei a capire la reale età dell'utilizzatore.

Whatsapp e la rivoluzione

Whatsapp in questo mese d'aprile è stato interessato da una serie di novità. Android, come Ios, adesso consente di inviare note vocali senza tenere premuto il microfono per registrare, sono state introdotte le descrizione per i gruppi e le etichette.

Un sistema destinato a rendere più fluida la ricerca attraverso il medesimo sistema degli hashtag molto funzionale su Instagram e Twitter. C'è, attesa, però per capire se davvero la rivoluzione possa concretizzarsi, come diversi rumors rivelano, attraverso l'implementazione delle video chiamate di gruppo. Si tratterebbe di un vero e proprio guanto di sfida lanciato verso colossi delle vide conferenze come Skype e Hangout.