Adesso è davvero tutto finito, dopo che il Consiglio di Stato ha dato torto alle compagnie telefoniche. La Corte dei Conti è l'ultima suprema corte alla quale si sono rivolte le compagnie telefoniche per evitare di rimborsare i propri clienti per una evidente ingiustizia dalle compagnie stesse perpetrata. Parliamo della fatturazione a 28 giorni, pratica che vodafone, wind-3 e Fastweb hanno attuato da giugno 2017. In pratica si fatturavano bollette mensili ma su 28 giorni e non sul mese intero, erodendo giorni ai clienti e quindi soldi.
Confermata la decisione del Tar
Fu il Tribunale Amministrativo Regionale a sancire la condanna a risarcire i clienti per tre delle più importanti compagnie telefoniche operanti in Italia. Un rimborso che sarebbe dovuto scattare il 31 dicembre 2018 ma che fu procrastinato perché le compagnie produssero ricorso al Consiglio di Stato. Un ricorso che oggi è stato definitivamente respinto. In pratica, la fatturazione a 28 giorni anche per il Consiglio di Stato è illegittima. Il Codacons, una delle associazioni più attive contro questa evidente penalizzazione che le compagnie hanno perpetrato ai clienti ha commentato con soddisfazione quella che può essere considerata la pietra tombale di tutta questa annosa questione.
Adesso non ci sono più scusanti, i clienti i utenti che dir si voglia vanno risarciti.
Come si completerà il risarcimento?
Sempre il Codacons, come spiega bene l'Ansa, ha calcolato a quanto ammonterebbero questi rimborsi spettanti ai clienti dei tre colossi della telefonia. Una cifra tra i 30 ed i 50 euro a cliente, a tanto ammonterebbe ciò che adesso le compagnie devono restituire.
Un rimborso che verrà effettuato tramite compensazione sulle future bollette di questi clienti. Carlo Rienzi presidente del Codacons parla di apertura della stagione dei rimborsi per l'illegittimità della fatturazione a 28 giorni che per mesi è stata adottata dalle compagnie telefoniche. L'indennizzo quindi arriverà con le future bollette per tutti coloro che sono stati vittima di questa penalizzazione. Le compagnie stanno cercando di dribblare il rimborso secco con compensazione delle cifre sulle fatturazioni dei mesi prossimi, offrendo ai loro clienti sconti e bonus sotto forma di minuti di chiamate o consumi di Internet, ma su questo il Codacons avvisa di prestare attenzione. Minuti di chiamate gratis o giga di internet per le compagnie sono elementi a costo zero e soprattutto, non sempre ciò che verrà offerto permetterà agli utenti di essere risarciti in misura equa rispetto a quanto hanno effettivamente perduto. Occhio quindi che accettare proposte di questo tipo potrebbe non compensare tutto il credito vantato.