In questi ultimi giorni, tramite i suoi profili social ufficiali, la polizia postale sta mettendo in guardia gli utenti della telefonia mobile dal ritorno, a circa un anno di distanza, di una truffa telefonica che rischia di azzerare il credito. Si tratta di squilli provenienti da numeri internazionali che, una volta richiamati, vanno a prosciugare il denaro presente nella Sim del malcapitato.
Inoltre c'è un altro raggiro che sta circolando negli ultimi tempi e che riguarda in particolar modo i clienti della Banca Intesa Sanpaolo (che ovviamente non è coinvolta nella truffa).
In tal caso, la vittima riceve un sms recante come mittente il Gruppo ISP che invita la persona in questione a cliccare su un link per sbloccare una limitazione attivata sul proprio conto.
Quando si accede al portale indicato, si chiede di inserire i dati d'accesso al conto corrente. Nel momento in cui la vittima aggiunge le proprie credenziali, i malintenzionati possono avere libero accesso alle disponibilità del malcapitato, e ciò ovviamente sottopone a numerosi rischi, tra i quali la sottrazione dei risparmi presenti sul conto. Il consiglio è di rivolgersi - prima di cliccare sul link - alla filiale più vicina della banca per accertarsi della veridicità della presunta limitazione. Dopo aver riscontrato che si tratta di un tentativo di truffa, è necessario denunciare l'accaduto alla polizia postale.
Truffe telefoniche: squilli dall'estero per rubare soldi
Tornando alla truffa telefonica, le forze dell'ordine hanno avvisato che in questa circostanza si corre il pericolo di vedersi sottratti 1,50 euro di credito al secondo. La frode consiste nell'inviare uno squillo da un prefisso internazionale: di solito le chiamate provengono dalla Tunisia, ma anche dal Kosovo, dalla Bielorussia e persino dalla Gran Bretagna.
Gli utenti che decidono di richiamare per semplice curiosità o perché attendono una telefonata importante proprio da uno dei suddetti Paesi, vanno incontro al raggiro. In questa circostanza, infatti, si viene reindirizzati a delle linee a pagamento che possono costare fino a 1,50 euro al secondo.
Dall'altro lato del telefono non vi è alcuna risposta, ma si possono ascoltare delle voci che, in diverse occasioni, sembrano provenire da film a luci rosse. Tutto ciò allo scopo di accentuare ulteriormente l'interesse del malcapitato, trattenendolo così il più a lungo possibile in linea. La frode viene anche definita Ping Calls e, dopo essere stata scoperta lo scorso inverno, in queste ultime settimane pare sia tornata a danneggiare diverse persone che hanno lamentato il prosciugamento del credito.
Nei casi più gravi, se la vittima usufruisce dell'addebito sul conto, i malviventi possono arrivare anche ad accedere ai dati della carta di credito o del conto bancario.
È possibile scaricare delle app in grado di respingere automaticamente gli squilli in entrata provenienti dai prefissi inseriti tra quelli "pericolosi".
A tal proposito, la polizia postale ha comunicato che bisogna fare attenzione soprattutto alle chiamate provenienti dai seguenti suffissi: +216 (Tunisia), +373 (Moldavia), 678 (Sud Pacifico), +383 (Kosovo), +375 (Bielorussia), +371 (Lettonia), +255 (Tanzania) e +44 Gran Bretagna.
Di solito si viene contattati nella fascia oraria compresa tra le 18:30 e le 20:30, ovvero quando le persone sono più libere da impegni di lavoro. Le forze dell'ordine consigliano di sporgere immediatamente denuncia qualora si dovesse finire nella trappola dei malviventi, fornendo così un contributo prezioso alle indagini.