Una rinuncia fatta a malincuore, ormai da una persona ogni 3 che tuttavia appare meno difficile della rinuncia ad andare a vedere la partita: soltanto il 2% dei tifosi, infatti, evita di spendere i soldi del biglietto dello stadio (anche perché spesso ha fatto l’abbonamento).

Anziché guardare le vetrine, gli italiani accendono il proprio pc e navigano da casa su siti di shopping, ristoranti e viaggi. Oltre 6 su 10 (il 62,1% esattamente) gli italiani che, soprattutto nel week-end si connettono alla rete – secondo dati del Censis -, la rete è sempre più un sostituto di negozi, pranzi/cene fuori, gite fuori porta o veri e propri viaggi.

Mentre infatti Coldiretti registra un calo del 21% per i pasti fuori casa e del 16% delle escursioni (per il week-end o per periodi più lunghi), il Censis rileva che più del 29% degli italiani cerca informazioni sul web per luoghi e prezzi dove andare e dove consumare i pasti. Ormai rare anche le occasioni conviviali organizzate a casa di amici – le organizza un 12% dell’intera popolazione – sono almeno 15 milioni, sempre secondo queste rilevazioni, gli italiani che guardano menù e listini prezzi sulla rete. E 5,7 milioni di loro lo fanno con regolarità.

Particolarmente gettonate, per mangiare fuori casa, sono le sagre e le feste di Paese che si svolgono nei fine settimana: generalmente a buon mercato, nell’arco dell’anno attirano 23,6 milioni di persone (5,3 milioni di persone sono addirittura assidue nel cercare dove si svolgono e nel frequentarle).

Durante i giorni lavorativi, invece, si cena a casa e prende sempre più piede l’autoproduzione alimentare: oltre 21 milioni di persone (e 11,2 milioni stabilmente) fanno in proprio pane, yogurt, gelato, conserve. Meno numerosi, anche perché occorre uno spazio adeguato, ma comunque molti (1 su 4) sono anche gli italiani che coltivano nell’orto ciò che poi portano a tavola.