Il Salone Nautico di Genova scende a patti con la crisi ridimensionandosi leggermente senza togliersi di dosso però quel velo nobile ed elegante che l’ha reso celebre negli anni fino a farlo diventare la massima esposizione della nautica in Italia. La nautica, fiore all’occhiello del made in italy, con una cantieristica quella italiana che non ha avuto rivali al mondo per lungo tempo, oggi deve fare i conti con l’estrema recessione che ha colpito l’Eurozona in generale.

Il potere d’acquisto interno in Italia è tanto calato che ormai l’unico motore di spinta per la cantieristica in Italia è appunto l’esportazione.

In Italia non si vende più e di conseguenza anche i prodotti si sono evoluti secondo le esigenze di un consumatore sempre più attento al risparmio. Il salone nautico di Genova basato tutto su una forma di ‘resistenza’ alla recessione presenta però delle peculiarità davvero interessanti.

LA VELA- La vela rappresenta oggi un’ottima alternativa all’acquisto. Se alcuni anni fa veniva snobbata e preferita ad imbarcazioni di altro tipo, oggi la vela rappresenta quell’idea sempre ricca e innovativa di design e di quel tanto agognato risparmio. A Genova si possono acquistare un ‘Optimist’ da mille euro, cosa rara un tempo, o meglio forse non da ‘salone’. L’industria sembra comunque aver avuto un evoluzione sincera verso questo tipo di imbarcazione, senza troppi rimpianti.

YACHT- Non mancano comunque le ‘star’ del salone, vedesi la ‘Sanlorenzo 40 alloy’: l’Abramovich di turno è sempre ben accetto da queste parti. Gli yacht presentano tutti una caratteristica assai peculiare: portare l’uomo sempre più vicino al mare, alla natura. In un clima di marketing reloaded per l’industria mondiale, se il consumatore oggigiorno può modificare molti aspetti di un’imbarcazione grazie a tutta la gamma di optionals che ha a disposizione, adesso più che mai a bordo di un super-yacht il contatto con la natura è millimetrico.

A parte la sparizione del mercato interno si può dire che il settore tiene seppur con variazioni significative. L’affermazione di nuove categorie di scafi ha rimpiazzato gli ‘open’ e i ‘fly’ mettendo in evidenza più che mai il motto interno della cinquantaduesima edizione del salone di Genova: downsizing.