Nel curriculum di molti attori non ci son più solo film politicamente corretti. Il politicamente scorretto va di moda, diviene a momenti una forma d'arte per cui, dietro a una risata sguaiata e un divertimento apparentemente disimpegnato, si approfitta per parlare d'altro. È il caso di Movie 43, rilasciato lo scorso anno negli USA e non ancora arrivato in Italia.

Stroncato dalle critiche, soprattutto su Rotten Tomatoes, e definito quasi insipido da molte recensioni, Movie 43 è in realtà rispondente a una tendenza in voga da anni al Cinema e che trova la più completa ispirazione nei film dei fratelli Farrelly e in quelli di Kevin Smith per esempio, o anche nelle interpretazioni di Sacha Baron Coen.

Il senso dell'umorismo si sta evolvendo in una maniera inaspettata e noi non abbiamo ancora dato l'addio alla comicità raffinata di Buster Keaton o di Peter Sellers.

La struttura è a cornice, come quella di molte opere letterarie il suo senso è quello che raccontare storie salva la vita, come il Decameron, "I racconti di Canterbury", "Le mille e una notte". In questo caso la cornice è rappresentata da uno scherzo che due ragazzi vogliono fare al fratello minore di uno di loro e finiscono per visionare una serie di filmati proibiti in Internet. Stavolta è una risata che salva la vita e che assolutamente non ci seppellirà.

Il cast vede protagoniste moltissime star che fanno parte ormai della storia del cinema ma anche attori emergenti, tra cui Dennis Quaid, Seth McFarlane, Hugh Jackman, Kate Winslet, Naomi Watts, Emma Stone, Richard Gere, Justin Long, Uma Thurman, Chloe Moretz, Seann William Scott, Halle Berry, Snooki ed Elizabeth Banks. Tra i registi vanno annoverati, tra gli altri, la stessa Banks, Peter Farrelly e Steve Carr.