Il 5 maggio 1814, Napoleone, a bordo della fregatainglese L'Indomabile, raggiunse l'isola su cui rimase in esilio per nove mesi.A duecento anni di distanza la storia si ripete. Non pensate alla solitacarnevalata da palio, qui riunito c'è il mondo della rievocazione, una macchinadel tempo che proietta il protagonista in un altro mondo, lontano da tutte lecomodità della nostra quotidianità. Si potrebbe dire che i quadri diJacques-Louis David abbiano preso vita e che donne, uomini e bambini, usciti daquelle immagini meravigliose, invadano l'Elba per dare l'ultimo saluto al loroimperatore.

La Vecchia Guardia è lì ad accoglierlo, oggi come allora, con lelacrime agli occhi e la devozione di chi era considerato il simbolo di fierezzaed eroismo dell'esercito napoleonico. Le donne, un passo indietro, fedelicompagne di campagne militari, che con orgoglio portano al collo la medaglia daVivandiera, a volte trascinano un carretto con dentro i loro bambini, abituatia condividere questo straordinario sogno coi loro genitori.

Gliabiti sono impeccabili, piccoli gioielli di sartoria, dai particolarisuggestivi come le aquile sui bottoni, i ricami sui colli dei marescialli, o ilbonnet di pelle d'orso della guardia. Niente è fuori posto, nulla è lasciato alcaso: quello che si vede è un vero eproprio museo all'aria aperta dove, spesso, indumenti ed accessoriperfettamente riprodotti, si mischiano con pezzi autentici dell'epoca.

Ogni rievocatore è un appassionato di storia, un ricercatore, uno studioso dalla cura maniacale delparticolare, che porta sempre con sé un piccolo pezzo di quel periodo: laspada, la medaglia, un acciarino, o i guanti, le borse dai ricami con perlepiccolissime, o i gioielli delle signore.

Ledame, dai bei vestiti in stile impero, spesso portano un busto con stecche dibalena e il colore degli abiti, così come le forme dei cappelli, sono il fruttodi lunghe notti, passate a studiare quadri e stampe, per ricavarne cartomodelliperfetti: l'abito a strascico per il ricevimento, con la coda appena accennataper il ballo o sotto la caviglia per la popolana.

Unicalingua: il francese. Un solo imperatore, Napoleone. Il rievocatore non siferma, lo segue ovunque e percorre al suo fianco tutte le campagne della suaepopea, dalla gloria alla decadenza. Al momento nostalgico dell'arrivo, sialternano momenti di grande fasto, con cene e balli ambientati, dove dame e cavalieridanzano un rondò,  mentre i più anziani, siedono ai tavolini, fumando unsigaro, sorseggiando cognac, e giocando a carte, con magari con una piccolafanciulla, in abito azzurro, che dorme sul divanetto alle loro spalle.

Oggicome allora, il passato rivive sotto gli occhi stupiti dei turisti, ma ilrievocatore non fa spettacolo, vive la sua personale avventura, seguendofedelmente il cammino tracciato. Napoleone, imperatore dei francesi, è sbarcatoall'Elba, reduce dalla Battaglia delle Nazioni di Lipsia, raggiunge l'isola dasconfitto, solo per il momento. Scesa la sera, spenti i fuochi del bivacco eripiegate le tende, il mondo dell'epopea si ferma, ma non per molto: Napoleonerientrerà in terra di Francia, e lastoria si concluderà solo a Waterloo, nel 2015, quando il mondo dellarievocazione sarà presente, al completo, per poter orgogliosamente dire: ioc'ero.