Può essere considerato l'ultimo simbolo rimasto in piedi del '900, insieme alla Regina Elisabetta II. Ha superato indenne il disfacimento della Guerra Fredda, del muro di Berlino, il crollo delle ideologie, di molti regimi totalitari. Certo da alcuni anni ha lasciato il trono al fratello Raul e la sua Cuba si sta aprendo a timide riforme di ammodernamento della società. Ma lui resta sempre Fidel Castro, indissolubilmente dal 16 febbraio 1959, quando con una rivoluzione - leggendaria per qualcuno, ingiusta per qualcun'altro - rimosse la Monarchia diventando il Lìder maximo ("Condottiero supremo").
La sua figura è oggetto di dibattiti storico-politici da oltre cinquant'anni. Tra chi parla di una Dittatura spietata, che sottrae ogni tipo di libertà; e chi invece parla di un uomo che ha dato il diritto di cittadinanza a tanti africani, ha ridotto l'analfabetismo e reso economicamente più egualitaria la società cubana. Su di lui sono stati scritti vari Libri biografici, tra cui i più famosi sono quelli di Ignacio Ramonet, che lo descrive austero e dedito a «lavorare per la rivoluzione». Ma ora c'è un libro che lo descrive come un uomo che vive nello sfarzo e nel privilegio.
A smascherarlo è Juan Reinaldo Sánchez, per 17 anni una delle sue guardie del corpo più fedeli, con il libro «La Vita Nascosta di Fidel Castro».
Nel libro sono riportati ad esempio il suo yacht superlusso Aquarama II, con chiglia fatta con legname pregiato dell'Angola; o la sua isola privata di Cayo Piedra, con tanto di delfini, allevamenti di tartarughe caraibiche e ogni genere di comfort.
Ancora, si fa riferimento alla corte di donne che gli hanno dato 9 figli o all'immenso immobile di sua proprietà all'Avana, con tanto di campo da bowling sul tetto, un altro da pallacanestro ai piani inferiori e un centro medico dotato di ogni equipaggiamento all'avanguardia.
Non si fa mancare neppure un bungalow con molo privato extra-lusso sulla costa, né diamanti angolani che conserverebbe gelosamente nelle casse dei suoi sigari Cohiba.
Certo, dopo 55 anni al potere non sorprende più di tanto quanto scritto da Ramonet. O almeno per chi vede Castro e le dittature in generale con uno sguardo non ammirevole verso certe dittature e certe ideologie.
Comunque l'ex guardia del corpo, che pare essere caduto in disgrazia dopo averlo servito con tutti gli onori per quasi un ventennio, si è preso la sua bella rivincita questo è indubbio. Ai posteri l'ardua sentenza.