In uscita il 26 Agosto il nuovo capitolo della saga di Metal Gear Solid provato in anteprima. Quando nel 2004 Metal Gear Solid 3: Snake Eater arrivò su PlayStation 2, cambiò il volto dello stealth. Oggi, quasi vent’anni dopo, Metal Gear Solid Δ: Snake Eater riporta in vita quella leggenda attraverso un remake fedele, sontuoso dal punto di vista tecnico, ma anche rispettoso fino al limite del conservativo. La trama non ha bisogno di presentazioni: siamo nel 1964, in piena Guerra Fredda, e seguiamo Naked Snake in un viaggio di sopravvivenza, tradimento e scelte che lo condurranno a diventare il leggendario Big Boss.

La forza narrativa resta intatta: un intreccio fatto di politica, spionaggio e filosofia, che ancora oggi regge senza scricchiolare. Grazie all’Unreal Engine 5, la giungla sovietica si mostra con una cura maniacale: foglie che si muovono realisticamente, superfici che reagiscono alla luce naturale, modelli poligonali dettagliatissimi. Non meno d’impatto è il sound design, che mantiene le voci originali e ricrea un ambiente sonoro vivido: ogni passo, ogni fruscio, ogni animale contribuisce a un’immersione totale.

Gameplay: tra tradizione e modernità

Il cuore del gioco resta quello che conosciamo: infiltrazione, camuffamento, caccia per nutrirsi, gestione delle ferite. Il sistema di sopravvivenza è ancora il marchio di fabbrica, ora arricchito da animazioni e dettagli che rendono ogni ferita tangibile sul corpo di Snake.

Le novità principali sono legate ai controlli, finalmente modernizzati e più fluidi. Due modalità guidano l’esperienza: Legacy, per chi vuole rivivere fedelmente il gioco originale, e New Style, con una telecamera più dinamica e comandi simili agli standard odierni. Un compromesso che permette sia ai veterani sia ai nuovi giocatori di trovare il proprio ritmo. Dal punto di vista visivo il colpo d’occhio è impressionante, ma non mancano le incertezze: su console il framerate oscilla tra 30 e 60 fps, con cali sensibili nelle aree più ricche di dettagli. Un aspetto che stona con la cura generale, ma che probabilmente verrà limato con patch future. Il grande pregio — e limite — di questo remake è la sua fedeltà.

Da una parte, i fan storici ritroveranno lo stesso gioco che hanno amato, solo più bello e scorrevole. Dall’altra, chi si aspettava un restyling radicale o un’interpretazione inedita potrebbe rimanere deluso. In certi momenti, soprattutto nei dialoghi più datati o in alcune meccaniche rigide, il tempo trascorso si fa sentire. Metal Gear Solid Δ: Snake Eater non reinventa nulla, ma restituisce un classico nella sua forma più elegante. È un tributo rispettoso, a tratti quasi reverenziale, che mira più alla celebrazione che alla rivoluzione.

  • Pro: grafica sontuosa, controlli migliorati, atmosfera intatta.

  • Contro: poca innovazione, qualche limite tecnico, design narrativo e ludico che tradisce la sua età.

Un remake che emoziona e affascina, soprattutto per chi ha vissuto l’originale. Non è una nuova visione, ma un ritorno nostalgico rifinito con i mezzi del presente. Voto finale: 8,8 / 10.