Il panettone è uno degli alimenti più consumati durante le festività natalizie, ma bisogna sempre prestare attenzione alle condizioni in cui si trova la confezione. Un commerciante di Avigliana, infatti, è finito nei guai per una serie di contravvenzioni registrate nella sua attività commerciale sita nella stessa città. La guardia di finanza locale ha constatato la presenza e il commercio di panettoni scaduti da lungo tempo nella misura di qualche centinaio di chilogrammi. Inoltre, le etichette del prodotto sono risultate palesemente manomesse per modificare la data di scadenza ed eliminarne la tracciabilità.
I reati commessi dal gestore, però, non si concludono qui. Le fiamme gialle hanno infatti scoperto anche alcuni grammi di droga che il titolare dell'attività teneva nascosti all'interno del proprio negozio, dove, inoltre, il personale lavorava senza alcun contratto.
Il titolare aveva dei precedenti
Il commerciante, un cinquantenne di Avigliana, piccolo comune della città metropolitana di Torino, non era nuovo alle forze dell'ordine. Già in passato, infatti, era stato denunciato per ricettazione. A questo, quindi, alla sua fedina penale si aggiunge la frode nel commercio, nonché una segnalazione per possesso di sostanze stupefacenti. La pena che spetterebbe all'uomo dovrebbe essere la chiusura temporanea della sua attività per via della presenza di lavoratori in nero, nonché una sanzione pecuniaria di circa 6.000 euro.
L'intervento nel negozio di Avigliana è stato condotto dai finanzieri della Compagnia di Susa che si sono avvalsi, per l'occasione, della collaborazione del personale dell'Azienda Sanitaria Locale di Rivoli.
Sequestrati frutta e verdura
In questi giorni, le famiglie italiane stanno facendo grandi acquisti in vista dei regali natalizi, ma anche dei pranzi e delle cene da passare con gli affetti più cari.
Tuttavia, bisogna prestare sempre attenzione a ciò che si compra. Due uomini di 30 e 50 anni, residenti ad Afragola, pluripregiudicati e nulla facenti sono infatti stati fermati dalla compagnia locale dei carabinieri per possesso e vendita di prodotti rubati. La merce comprendeva prevalentemente arance, mandarini, peperoni e pere per un totale di 86 cassette.
La refurtiva sarebbe stata rivenduta presumibilmente a Caselle, paese a pochi km dal capoluogo piemontese. I due sono stati denunciati e sanzionati con un ammenda di 10.000 euro, perché privi delle autorizzazioni commerciali. La merce fresca, quindi, è stata confiscata e successivamente donata dalle forze dell'ordine alla Caritas, che purtroppo a volte si trova in difficoltà.