È stata ritirata la bozza del regolamento animali del comune di Torino. Subissata dalle polemiche e fortemente osteggiata anche dall’Enpa e dalla Consulta animali, la bozza era stata presentata e fortemente sostenuta da Chiara Giacosa (consigliera comunale del Movimento 5 Stelle) e avrebbe portato grandi cambiamenti su tutto il territorio comunale. L’abbandono del progetto non è stato indolore né silenzioso, e la consigliera Giacosa lo ha annunciato sui social, senza risparmiare le critiche verso coloro che lo hanno osteggiato.

Il documento

Tante le motivazioni dei contestatori del documento proposto in Consiglio comunale da Chiara Giacosa e Federico Mensio, documento che tra le altre cose prevedeva per i padroni dei cani l’uso non solo del sacchetto per le deiezioni, ma anche di una bottiglia d’acqua per il lavaggio dei marciapiedi, permetteva l'ingresso degli animali a scuola e proibiva ab aeterno l’uso dei fuochi d’artificio nel capoluogo piemontese, per tutelare il benessere degli animali.

La norma più criticata, tuttavia, è stata quella che vietava ai senzatetto di avere animali, affidando ai vigili urbani la discrezionalità sul lasciarglieli o portarli via.

Il tutto per evitare fenomeni di sfruttamento, come più volte ripetuto anche dalla consigliera Giacosa sulla propria pagina social: “Rigetto, quindi, qualsiasi accusa (pretestuosa a mio avviso) che leghi me e il mio movimento politico alla volontà di togliere indistintamente i cani (e gli altri animali) a chiunque viva con loro per strada”, si legge in un suo post del 3 febbraio. Le critiche, tuttavia non si erano fermate.

I clochard a Torino

A fare del rapporto tra cani e senzatetto il nodo cruciale della questione è la particolare situazione in cui si trovano i clochard torinesi.

Da inizio anno, infatti, a Torino si è assistiti a una serie di interventi contro i senzatetto che vivono sotto i portici del centro cittadino. È cominciata con le dichiarazioni del comandante della polizia municipale, Emiliano Bezzon, che a fine gennaio dalle pagine de La Stampa aveva esortato i cittadini a non fare elemosine.

“Per loro il centro è un bancomat”, aveva detto, scatenando varie reazioni da parte dei cittadini.

Poi, ai primi di febbraio, un blitz in via Cernaia, via Viotti e altre strade del centro, con la cacciata dei senzatetto e la distruzione di materassi, coperte e degli averi che i clochard erano stati impossibilitati a portare con sé.

Sulla scia di questi avvenimenti, il divieto di possedere animali è stato visto da molti come una crudeltà gratuita volta a colpire una categoria fragile della popolazione. Le associazioni animaliste cittadine, Enpa e Consulta animali in primis, avevano criticato il lavoro e suggerito modifiche ma, sostengono, senza ottenere nessuna risposta da parte dell’amministrazione.

L’abbandono del progetto

La dura opposizione incontrata dal regolamento animali non ha tardato a mostrare i propri effetti. Prima sono state cancellate alcune presentazioni nelle circoscrizioni, poi l’abbandono definitivo e lo sfogo della consigliera Giacosa su Facebook: “Disprezzo profondamente chi ha letteralmente sputato sul lavoro fatto”, scrive, puntando il dito contro tutti coloro che hanno secondo lei premesso logiche economiche o di partito al benessere degli animali e ringraziando invece coloro che l’hanno sostenuta in questa battaglia. Il regolamento animali non ci sarà, dunque, ma la consigliera Giacosa dice di avere la coscienza pulita. “Voi, vergognatevi”, conclude.