Fa ancora discutere il servizio mandato in onda da "Report", nel quale si mostravano delle tecniche di spiumaggio delle oche per produrre piumini dell'azienda Moncler, con dei metodi che non avevano alcun rispetto per la tutela degli animali. L'ultimo, in ordine di tempo, a dire la sua sul reportage, è stato Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada. L'imprenditore toscano si è schierato al fianco di Moncler e ha attaccato senza mezzi termini sia "Report" che la sua conduttrice, Milena Gabanelli.

Bertelli non è andato per il sottile, accusando di "stupidità" la giornalista piacentina. Secondo il pensiero dell'imprenditore, "Report" ha dimostrato di avere una mentalità vecchia di circa trent'anni, affrontando in maniera errata e superficiale la questione delle oche, un po' come fanno le persone che vogliono: "la chiusura del Palio di Siena per i cavalli". Ma l'attacco dell'Ad di Prada non finisce qui e, ironicamente, si chiede che distinzione possa esserci: "con una gallina o una balena".

La reazione di Milena Gabanelli a questo duro affondo non si è fatta attendere. La giornalista si è definita "orgogliosamente stupida", poiché è una persona che paga regolarmente le tasse, al contrario di Bertelli che invece può considerarsi "furbo" perché, nonostante sia il 5° uomo più ricco d'Italia, le tasse non le versa ed è indagato per evasione di circa 470 milioni di euro al Fisco. Rientrando nel merito del servizio giornalistico in cui si documentava l'utilizzo di tecniche dolorose e brutali per lo spiumaggio delle oche, la Gabanelli non si tira indietro e ricorda che Prada può liberamente andare a produrre i suoi abiti in Transnistria - uno Stato che non è neanche riconosciuto dalle Nazioni Unite - ma poi non si deve lamentare se qualcuno, per informare i consumatori, riporta questa notizia. Per concludere la sua replica a Patrizio Bertelli, la giornalista e conduttrice di "Report", si chiede come mai Prada non produca in Italia dove, guarda caso, il suo settore è considerato di "lusso" e dunque è sottoposto ad una tassazione più alta. "Il consumatore ha il diritto di essere informato" conclude la Gabanelli.