Mentre Veronica Panarello, madre del bimbo morto a Ragusa, è sempre nel carcere di Catania, si cerca di mettere meglio a fuoco quella che era l'effettiva realtà della famiglia del piccolo Loris, bimbo morto per strangolamento a Santa Croce Camerina (Ragusa) che, secondo gli investigatori che seguono il caso, sarebbe stato ucciso dalla madre Veronica.



Le testimonianze dei vicini - In questi giorni fanno discutere alcune parole di una vicina che descrive gli Stival in modo diverso dall'immagine data inizialmente, di famiglia operosa con una madre molto attenta ai figli e in particolare a Loris.

La vicina avrebbe confidato a un edicolante che Davide e Veronica litigavano molto a causa di problematiche economiche, in quanto l'uomo accusava la moglie di spendere in eccesso. Le liti coinvolgevano, sempre secondo la ricostruzione proposta da tale importante testimonianza, anche i bambini.



La testimone ha circa 40 anni ed è di nazionalità albanese: è la vicina del piano dove risiedono gli Stival, nella provincia di Ragusa. La cosa singolare è che agli inquirenti parlò di una famiglia inappuntabile che andava d'amore e d'accordo. Un problema emerso dalle parole di questa persona è legato a debiti che la coppia aveva, per prestiti che faticavano a rimborsare. Bisogna dare atto a questo edicolante di essere un cittadino modello visto che si è recato dai carabinieri per informarli di questa testimonianza, mostrando così con i fatti il fermo proposito della comunità di Santa Croce di Camerina di non voler nascondere la testa sotto la sabbia.

I ragusani vogliono giustizia per Loris e le stesse maestre del bimbo morto non tardarono a informare i militari delle fascette da elettricista a loro affidate da Veronica dopo la morte del figlio. Molti i veri e propri strafalcioni commessi da questa 26enne che in passato provò senza successo a togliersi la vita. Il caso della morte del bimbo di Ragusa ha profondamente colpito l'opinione pubblica a livello nazionale. La madre del piccolo Loris si trova ristretta nel carcere di Catania in isolamento.