L'olocausto è da tutti ritenuto una delle macchie peggiori della millenaria esistenza della razza umana. La persecuzione degli ebrei mossa dal partito nazista ha condotto allo sterminio di milioni di persone ed ogni anno si ricorda il 27 gennaio la loro morte. Anche la Tv dedica questo giorno alla shoah e su Rete 4 andrà in onda uno dei film simbolo che ha fatto commuovere il mondo: "Il bambino col pigiama a righe".

Ambientato nella seconda guerra mondiale, Il bambino con il pigiama a righe narra la drammatica ed emozionante storia di due bambini: Bruno, interpretato da Asa Butterfield, e Shmuel, interpretato da Jack Scanlon, che in un periodo così difficile stringeranno un'amicizia molto forte tanto da rischiare la vita l'uno per l'altro.

Bruno è un bambino tedesco di 8 anni, figlio di un ufficiale nazista. Suo padre, dopo aver ricevuto una promozione, si vedrà costretto a trasferirsi con la sua famiglia in una località molto lontana dal centro collocata vicino ad un campo di concentramento. Bruno perderà tutti i suoi amici e nella nuova casa si sentirà terribilmente solo. In tutti i modi cercherà di svagarsi e trovare un modo per combattere la solitudine. Un giorno riuscirà a sfuggire al controllo dei genitori e si spingerà oltre il confine dei possedimenti. Arriverà così ad un grande campo recintato con filo spinato. Lì incontrerà Shmuel, un bambino con addosso solo un pigiama a righe. I due inizieranno a chiacchierare e scopriranno di essere nati nello stesso giorno e nello stesso anno.

Bruno andrà tutti i giorni da Shmuel mentre a casa inizieranno a nascere problemi. La madre di Bruno si renderà conto di ciò che sta succedendo nel campo e litigherà bruscamente con il marito che in ogni caso porterà a termine il suo compito. Bruno e Shmuel per restare sempre insieme organizzeranno un piano. Shmuel porterà il pigiama a righe a Bruno e lo farà passare dall'altra parte della rete.

I due bambini insieme si metteranno alla ricerca del padre di Shmuel nonostante la pioggia violenta. I ragazzi saranno trascinati da una folla di ebrei. Verranno tutti trasportati in una stanza buia. I due ragazzi entreranno mano nella mano e insieme troveranno la morte.

Abbiamo così di fronte uno dei film simbolo dell'olocausto che riesce a trasmettere una grande emozione per mezzo delle immagini e delle parole.

Si tratta di una pellicola ben realizzata con ben pochi errori che si mostra forte nella fragilità del tempo di cui narra le vicende. Il film è stato criticato per le incongruenze storiche, come l'omonimo romanzo da cui prende spunto, ma riesce a far passare tutto ciò in secondo piano. Sono le emozioni a rappresentare il perno di questo film che non può non strappare una lacrima agli spettatori.